BATTERISTI E RISCALDAMENTO
ACCORGIMENTI, CONSIGLI ED ESERCIZI PROPEDEUTICI

RiccardoGrechi-

Nel mondo della batteria un aspetto spesso sottovalutato è l’approccio propedeutico allo strumento stesso. L’esecuzione di un brano, o il tempo dedicato allo studio di qualsivoglia tecnica, può essere seriamente compromesso se non preceduto da un’adeguata dose di riscaldamento. Ma quanto tempo dedicarci? Quali muscoli vengono maggiormente interessati e quali gli esercizi attui a predisporre al meglio il nostro fisico?
Prima di rispondere a queste domande è bene soffermarsi su alcuni fattori “esterni”, ossia che non dipendono direttamente dal nostro corpo ma che condizionano comunque la fase di riscaldamento.

BATTERISTI E RISCALDAMENTO
ACCORGIMENTI, CONSIGLI ED ESERCIZI PROPEDEUTICI

RiccardoGrechi-

Nel mondo della batteria un aspetto spesso sottovalutato è l’approccio propedeutico allo strumento stesso. L’esecuzione di un brano, o il tempo dedicato allo studio di qualsivoglia tecnica, può essere seriamente compromesso se non preceduto da un’adeguata dose di riscaldamento. Ma quanto tempo dedicarci? Quali muscoli vengono maggiormente interessati e quali gli esercizi attui a predisporre al meglio il nostro fisico?
Prima di rispondere a queste domande è bene soffermarsi su alcuni fattori “esterni”, ossia che non dipendono direttamente dal nostro corpo ma che condizionano comunque la fase di riscaldamento.

LA TEMPERATURA E L’UMIDITA’ DELL’AMBIENTE
Suonare in un ambiente freddo e/o umido, oltre che risultare più arduo e controproducente, può essere deleterio per i muscoli e tendini del nostro corpo. Bisogna sempre assicurarsi di avere una temperatura dell’ambiente adeguata (non inferiore ai 20°C) ed ove non sia possibile, sarà necessario agire con esercizi di riscaldamento più intensi onde evitare di stressare inutilmente il nostro fisico. Un secondo importante fattore da tenere in considerazione è, per l’appunto, lo stress muscolare.

LO STRESS MUSCOLARE
Anche con un’adeguata temperatura, eseguire esercizi e brani “a freddo” significa logorare tendini e muscoli, soprattutto in presenza di battiti eseguiti ad alte velocità. In tali condizioni, se gli stessi muscoli vengono sottoposti a intensi sforzi, c’è il serio rischio di infiammazioni, crampi e tendiniti che nel peggiore dei casi sono curabili solamente con interventi chirurgici. Bisogna specificare che tendini e muscoli vengono sottoposti a stress anche in seguito ad un adeguato riscaldamento; in presenza di esecuzioni ad alti bpm, o per lunghe durate, è possibile imbattersi in dolori e irrigidimento di alcune fasce muscolari. In tal caso siamo in presenza di sintomi “naturali” causati dall’elevato uso della parte interessata. Decelerare gradualmente, senza interrompere bruscamente l’esecuzione, aiuterà a rilassare la parte dolente.

LA VELOCITA’ DEI MOVIMENTI DI RISCALDAMENTO
E’ bene quindi, in base a quanto detto, iniziare la fase degli esercizi di riscaldamento lentamente (sia quelli del corpo che i rudimenti sul set) e con movimenti morbidi. Per fornire una velocità di riferimento si può impostare il metronomo tra i 50 e i 60 bpm (divisione in ottavi).

LA DURATA DEGLI ESERCIZI DI RISCALDAMENTO
Anche se gli esercizi che andremo ad elencare venissero eseguiti in un ambiente con temperatura adeguata, con i muscoli rilassati e alla giusta velocità, risulterebbero comunque vani se non eseguiti per una durata idonea. Ogni esercizio richiede il suo tempo, inutile altrimenti eseguirli. Questo varierà in base al tipo di esercizio e alla fascia muscolare interessata. Possiamo raggruppare queste durate essenzialmente in tre categorie:
– Esercizi di stretching: mantenere la posizione di massima estensione per 20-25 secondi circa.
– Esercizi di rotazione ed estensione: ripetere la ciclicità del movimento per 60 secondi circa.
– Rudimenti: esecuzione per 60 secondi minimo.

I movimenti di riscaldamento verranno elencati in un preciso ordine, dando priorità alle parti del corpo maggiormente interessate. Una volta che muscoli e tendini sono caldi a sufficienza andremo ad analizzare alcuni rudimenti dello strumento, sempre a scopo propedeutico allo studio della batteria e all’esecuzione dei brani. E’ consigliato quindi seguire gli esercizi nell’ordine in cui verranno elencati e tenere in considerazione quanto descritto fino ad ora, onde evitare di ripetere di volta in volta gli accorgimenti necessari.
Andiamo dunque a descrivere alcuni degli esercizi più utili e diffusi differenziandoli tra le parti che compongono gli arti superiori (dita della mano, polso, braccia, avambraccio e spalle) e quelli inferiori (caviglia, polpaccio, quadricipite e muscoli cosciali).

GLI ARTI SUPERIORI:

I POLSI
1. Con le mani in posizione rilassata roteare i polsi in senso orario. Ripetere l’esercizio in senso antiorario.
2. Porre una mano sopra l’altra in modo che entrambi i palmi siano rivolti verso il basso. Con la mano appoggiata sopra premere l’altra facendo in modo che il polso si pieghi verso il basso. Alternare l’esercizio sull’altro polso dopo aver mantenuto la posizione secondo i tempi precedentemente indicati.

LE DITA DELLA MANO
1. Con le braccia lungo i fianchi ed i pugni chiusi, aprire e chiudere ripetutamente le dita della mano cercando di allungarle fino alla massima estensione.
2. Giungere le mani all’altezza del petto facendo combaciare i palmi e piegare le dita di una mano verso il dorso di quella opposta fino al punto di massima estensione; mantenere la posizione con le modalità precedentemente descritte. Procedere successivamente nell’altro verso stendendo i muscoli delle dita opposte.
3. Con i palmi a contatto alternare le dita della mano destra a quelle della mano sinistra (o viceversa) in modo da incrociarle tra loro. Porre i palmi della mano verso l’esterno rispetto al proprio busto e stendere le braccia fino alla massima estensione in modo da mettere in tensione muscoli e tendini delle dita.
4. Afferrare singolarmente un dito alla volta facendogli compiere dei cerchi sia in senso orario che in senso antiorario prima di passare al dito successivo. Terminate le dita passare a quelle della mano opposta.

LE BRACCIA E LE SPALLE
1. Dalla posizione di partenza, eretti, con le braccia lungo i fianchi e a mani aperte, roteare gli arti in senso orario compiendo, con gli stessi, ampi cerchi paralleli alla linea del proprio corpo Ripetere l’esercizio nel senso di rotazione opposto.
2. Tendere le braccia in avanti rispetto alla linea del vostro corpo. Portare il braccio sinistro verso destra e viceversa in modo da incrociarle fino al punto di massima estensione. Senza mai flettere gli arti ritornare nella posizione di partenza e ripetere l’esercizio invertendo, rispetto il movimento precedente, il braccio che era posto sopra con quello posto sotto.
3. Porre un avambraccio dietro la nuca e con la mano opposta spingere sul gomito dell’arto piegato. Premere con una pressione crescente senza compiere movimenti bruschi fino alla massima stensione dei muscoli interessati. Mantenere la posizione per 20 secondi circa e passare all’arto opposto.
4. Porre un braccio verso la spalla opposta come a volerla toccare con l’interno del gomito. Con l’arto rimasto libero spingere il braccio opposto verso la spalla con un movimento lento e progressivo fino alla massima estensione dei muscoli sotto sforzo. Eseguire l’esercizio a parti inverse.

GLI ARTI INFERIORI:

LE CAVIGLIE
1. Da posizione eretta sollevare un piede da terra e roteare in senso orario la caviglia indirizzando la punta del piede verso il basso. Ripetere l’esercizio nel senso opposto e passare all’altra caviglia.
2. Partendo con la pianta del piede appoggiata al suolo, sollevatene fino alla massima estensione la parte anteriore del piede in modo da lasciare solo il tallone aderente al pavimento. Ritornate alla posizione iniziale come se voleste emulare un battito con il pedale della grancassa e ripetete la sequenza, secondo le velocità e i tempi prima indicati, con entrambi i piedi.
3. Con la punta del piede fissa al suolo compiere dei battiti, sfruttando il tallone, alternandoli tra sinistra e destra rispetto la punta del piede assicurandosi di portare i muscoli fino al punto di massima flessione. Esercizio molto utile al riscaldamento della fascia muscolare della caviglia.

I POLPACCI
1. Da posizione eretta , senza piegare le ginocchia, flettere il busto in avanti fino a toccare con le dita della mano la punta dei piedi.
2. Appoggiare tutta la pianta del piede al suolo, alzare progressivamente il tallone lasciano le dita aderenti al pavimento in modo tale da fletterle. Portando il movimento al punto di massima estensione noteremo che i muscoli del polpaccio saranno sotto sforzo. Dopo aver mantenuto la posizione per il tempo precedentemente indicato ripetere la gestualità con l’altro arto.

IL QUADRICIPITE E I MUSCOLI COSCIALI
1. Inginocchiarsi in modo da appoggiare i glutei sopra i talloni portando progressivamente il proprio busto all’indietro come a voler toccare il pavimento con la nuca. Mantenere la posizione secondo i tempi indicati.
2. Con le piante dei piedi aderenti al suolo piegare le ginocchia portando i glutei il più possibile vicini al pavimento. Mantenendo la schiena in posizione eretta stendere e ripiegare le gambe di qualche grado “molleggiandosi” sulle stesse.
3. Sedersi a terra e unire le piante dei piedi. Da questa posizione premere progressivamente con le mani sopra le ginocchia, come a volerle avvicinare al pavimento, fino al punto di massima estensione muscolare.
4. Da posizione eretta piegare le gambe in modo da formare un angolo approssimativo di 90° tra coscia e polpaccio, tenere i piedi alla larghezza delle proprie spalle e, senza spostare la pianta dei piedi da terra, avvicinare fino al contatto ed allontanare ripetutamente le ginocchia tra loro.
5. Da posizione eretta piegare il ginocchio portando il tallone verso il gluteo afferrando il piede con la mano dell’arto opposto. Portare il quadricipite al punto di massima estensione e mantenere la posizione per i soliti 20 secondi circa. Ripetere invertendo gli arti.
6. Alzare l’intera pianta del piede dal suolo (circa tre dita) per poi riportarla in posizione iniziale come se si avesse l’intenzione di pestare qualcosa.
Una volta che muscoli e tendini interessati sono stati riscaldati a dovere, è bene compiere alcuni esercizi, rudimenti della batteria, per predisporre il nostro corpo all’esecuzione di brani e/o esercizi sullo strumento.

I RUDIMENTI:

ARTI SUPERIORI
1. Sfruttando avambraccio e polsi eseguire per un minimo di 60 secondi dei colpi singoli alternati invertendo in seguito la diteggiatura (RLRL e LRLR). Partire da una velocità di 50 bpm (divisione in ottavi) aumentando successivamente la velocità con gap di 5 bpm per volta. Fermare il metronomo quando si comincia a sentire la necessità di usare le dita anziché gli arti.
2. Ripetere l’esercizio appena descritto ma sfruttando le dita della mano anziché avambraccio e polsi.
3. Compiere con diteggiatura RRLL e LLRR (double strokes) un minuto di riscaldamento per tipo di diteggiatura sfruttando braccia e polsi.
4. Analogamente a prima ripetere i doppi colpi ma usando le dita della mano.
5. Una volta abituate braccia, polsi e dita all’esecuzione di singoli e doppi colpi, combinare gli stessi eseguendo dei paradiddles con entrambe le diteggiature (RLRRLRLL e LRLLRLRR).

ARTI INFERIORI
1. Tramite il pedale eseguire, su pad o grancassa, dei colpi singoli tenendo il tallone aderente alla pedana (tecnica heel down). In caso si disponga di un doppio pedale eseguire colpi singoli alternati, altrimenti cambiare arto dopo aver eseguito almeno un minuto di battiti secondo le modalità precedentemente esposte.
2. Ripete l’esercizio appena descritto ma tenendo il tallone sollevato dalla piastra del pedale (tecnica heel up). Sfruttare il quadricipite alzando il più possibile la coscia in fase di preparazione del colpo.
3. Alternare dei doppi colpi eseguendo il primo a circa metà della pedana e il secondo sull’estremità alta del pedale; eseguire l’esercizio con entrambi i piedi. Questo movimento è gergalmente detto “game” o “gioco di cassa”.

In conclusione:
Il riscaldamento è una fase fondamentale che consente di sfruttare al meglio il tempo investito sullo strumento e che previene lesioni di muscoli e tendini del nostro corpo. Essendo dal punto di vista fisico uno strumento completo, la batteria richiede un investimento di tempo notevole per la fase di riscaldamento. Al di là del fattore di precauzione, un buon riscaldamento aiuta ad apprendere meglio, e più velocemente, tecniche e studi di qualsivoglia stile, in quanto il fisico è più predisposto a memorizzare i movimenti e a sviluppare meglio i muscoli interessati (concetto di memoria muscolare).

Stesura a cura di: Riccardo Grechi
Revisione a cura di: Rossella Vacca
Contatto mail: riccardogrechi@riccardogrechi.it
Contatto facebook: www.facebook.com/grechi.riccardo

Categorie: Lezioni