Alessio Guadagnoli
Ricominciare da zero
 

AlessioGuadagnoli

Reduce da un periodo buoi culminato col coma, il batterista-produttore reatino ha voluto raccontare la sua storia ai lettori di Planet Drum. Un esempio di come, con la forza di volontà e tanta testardagine, si possa uscire da quaslasiasi tunnel!

Perché hai iniziato a suonare e perché tra tutti gli strumenti proprio la batteria?
All’età di 9 anni ho sentito una canzone alla radio e il ritmo mi ha particolarmente colpito tanto da correre in giardino a prendere 2 bastoncini per emulare quel suono. Quando mi sono reso conto che quel “rumore” richiamava l’attenzione del vicinato ho capito che quello era il mio strumento. Da quel momento pentole, padelle e scatole di latta sono diventate il rullante, il tom e il timpano e quando mia madre si è resa conto che avevo rovinato tutto ha iniziato lei a “suonare” me (risate)… ma a quel punto io ero ormai letteralmente impazzito e ho iniziato a studiare anche 15 ore al giorno.

A che età sei riuscito ad emergere nel mondo dei professionisti?
A 17 anni ho iniziato a fare piccole dimostrazioni, ma è a 21 anni che sono entrato nell’ambiente televisivo. Ho proseguito alternando collaborazioni con cantanti live, in studio di registrazione e dimostrazioni da solista.

Che cosa vorresti trasmettere a chi ti ascolta?
Vorrei che il pubblico percepisse il brivido che provo io quando suono lo strumento, vorrei che guardando me il pubblico sognasse di diventare un batterista che è di fatto il motore ritmico di qualsiasi genere musicale e che in quel momento dimenticasse, almeno per un attimo, i problemi quotidiani, vorrei che guardandomi nelle loro menti echeggiasse la domanda: “ma come fa Alessio a muovere le bacchette in quel modo?”

Che genere musicale ti piace di più suonare e quale ti trasmette di più?
Chiunque risponderebbe: “il proprio genere”, ma non io, semplicemente perché tutto il tempo che ho dedicato alla studio e all’ascolto costante della musica in tutte le sue forme mi consente di mettere la mia tecnica al servizio di ogni genere musicale dal pop al rock, fusion, liscio, R&B, latin, jazz, new age, dance, blues, metal, Death metal, funk, gospel, musica classica, musica da ballo… insomma, per farla breve, qualunque cosa mi permette di esprimere tutti gli anni che ho impiegato nello studio e nel perfezionamento della mia tecnica.

Come fai a scindere la tua estrema tecnica da tutti i generi musicali?
Ogni cosa che faccio mi da uno stimolo, come già detto prima, ogni genere ti da un’emozione diversa. Mi immedesimo nel ritmo, è come se il mio cervello avesse un interruttore per ogni genere che si accende, ogni volta che parte la musica presto attenzione alla tecnica, mi piace che sia precisa come è giusto che sia, ma a questo unisco la fantasia ed un semplice sticking diventa un cross sticking, se inizio una quartina di sedicesimi partendo con la mano sinistra e mi ritrovo con la destra nel timpano e che il piatto che a me piaceva suonare è davanti al timpano e non ho voglia di alzare la mano destra perché ormai ho concluso la sua azione il mio cervello mi suggerisce di passare con l’arto superiore sinistro su quello destro formando un cross sticking, e da li nasce il mio moode che mi ha fatto distinguere nel mondo.

Hai passato un periodo non facile dal punto di vista della salute. Come ti sei accorto che qualcosa non andava prima del ricovero? AlessioGuadagnoli2 Nei primi giorni di ottobre 2013 stavo lavorando a diversi progetti musicali, partecipavo a numerose convention, mi allenavo in maniera estenuante sia in palestra che nel mio studio di registrazione per la mia professione. Il seguito ad una registrazione per un nuovo video promo ho cominciato ad accusare i primi sintomi della malattia che mi ha colpito, all’apparenza sembravano classici disturbi da influenza, quali febbre, malessere generale. Nei giorni a seguire le mie condizioni di salute andavano sempre più peggiorando raggiungendo picchi febbrili altissimi come 41,5, dopo un’attenta constatazione familiare mi decisi ad andare in ospedale a Rieti.
Arrivai in pronto soccorso di sabato sera in prima serata, mi presentavo in pessime condizioni di salute, mi fecero entrare subito in una delle sale visita, per mia fortuna al triage si trovava un dottore molto bravo che capì subito la gravità della patologia di cui io ero affetto disponendo l’immediato ricovero ospedaliero presso il reparto di malattie infettive. Di li a poco si è presentato un sintomo fino a quel momento per me sconosciuto, cioè la difficoltà a respirare autonomamente, gli infettivologi decisero di somministrarmi ossigeno ad alti flussi. Fu li, attraverso diverse analisi, che scoprii cosa mi affliggeva e cioè la legionella. Iniziai subito una terapia specifica farmacologica, ma io non stavo meglio anzi stavo peggio e questo era noto a tutti gli specialisti che si stavano occupando di me. Non respiravo più bene neanche con l’aiuto dell’ossigeno e fu allora che gli infettivologi vollero la consulenza degli anestesisti rianimatori del reparto di terapia intensiva, capirono subito che le cose stavano degenerando, dopo un consulto tra specialisti decisero di intubarmi inducendomi così in coma farmacologico, fui così trasferito presso il centro di terapia intensiva del nostro nosocomio dove rimasi diversi giorni fino a quando la mia famiglia non fece arrivare da fuori un grande professore luminare della patologia che mi affliggeva, ci mise davvero poco a disporre il mio trasferimento presso il Policlinico Gemelli sito in Roma.
Così partii alla volta del Gemelli dove fui ricoverato nella terapia intensiva diretta da un grande professore che negli anni ha curato diversi pazienti illustri. Anche li rimasi diversi giorni fino a quando mi svegliai e le mie condizioni di salute non furono dichiarate stabili e di conseguenza fuori pericolo. Fui momentaneamente trasferito presso il reparto di pneumologia del nosocomio romano dove finì il mio trascorso ospedaliero.

C’è stato un momento in cui hai avuto paura?
Una volta svegliatomi dal coma farmacologico ho cominciato a prendere coscienza di cosa mi ero accaduto e li ho avuto paura di essere arrivato ad un punto di non ritorno con la mia vecchia e cara normalità di uomo e di musicista. Il mio fisico non era più lo stesso, mi guardavo allo specchio con rabbia e delusione. La mia mente continuava a mostrarmi un’immagine di me che non mi apparteneva e fu proprio li che non chinai la testa dinanzi a questi dolorosi postumi e decisi di lottare per riprendermi la mia vita.

Una volta superato il periodo critico come è ricominciato tutto?
Il tutto è ricominciato ripoggiando i miei piedi per terra e immaginando giorno per giorno come sarebbe stata la mia nuova vita.

Che cosa hai fatto appena tornato a casa?
Ho riassaporato i sapori della vita più genuina che avevo abbandonato alcuni mesi prima, cioè la famiglia, gli amici, la mia professione, il tutto nel più bel contenitore che c’è cioè la casa.

Quali sono i tuoi prossimi progetti musicali e artistici?
Sto tornando a preparare dimostrazioni da solista, sto riprendendo numerose collaborazioni come turnista di sala e di concerto con diversi cantanti e band italiane e internazionali, ho deciso di intraprendere la strada di arrangiatore e produttore, per il momento, di me stesso, da qui nasce il personaggio “Alex Jungle Boom” e presenterò “Il mondo dei tamburi” che altro non è che il mio modo di essere, vivere e vedere le cose: sarà un mix di musica, natura, sketch comici e sport (cioè le mie passioni divenute realtà) proprio come uno show man. Sto infine considerando l’idea di intraprendere la strada della televisione infatti sto pensando di raccontare la mia storia attraverso un libro seguito dal film.

Insegno privatamente nel mio studio di registrazione a Rieti dove tengo corsi di batteria base ed avanzata, sport drumming, power drumming, extreme drumming, twirling, cross sticking, choreography drumming, come costruire solos, come registrare cd e videoclip amatoriali e professionali, come microfonare, accordatura, come scegliere il set appropriato al genere musicale, comportamento in studio e live psicofisico, come combattere l’ansia pre-concerto.

Per contatti ed info: alessio_guadagnoli@libero .it
facebook: Alessio Guadagnoli official