Crop Circle, un piatto EFX progettato da Scott Pellegrom

Quando parliamo di un’azienda attenta all’ecosistema Dream Cymbals si pone in prima linea e lancia un programma di riciclaggio dei loro piatti. I clienti possono, infatti, scambiare i loro piatti rotti quelli nuovi e brillanti.

I piatti usati vengono poi fusi e la lega ottenuta viene utilizzata per creare strumenti nuovi di zecca. Da questa iniziativa ecologica nasce la linea Re-FX, una linea di piatti Effetto che include il Naughty Saucer, il piatto Han FX, la Re-FX Bell e due modelli del Re-FX Crop Circle che andiamo a vedere in questa recensione. 

Progettato in collaborazione con il batterista Scott Pellegrom, il Crop Circle esiste per trasformare qualsiasi piatto o tamburo in un paese delle meraviglie dal “rumore bianco”. Disponibile nei modelli da 10″ o 14″ il Crop Circle presenta quattro coppie di piattini da tamburello distanziate uniformemente intorno alla banda metallica larga 2″. Il profilo del disco non è completamente piatto e segue la leggera curvatura che ci si potrebbe aspettare intorno alla porzione esterna di un piatto. 

Dato che Dream ricicla i piatti B20 e B8, è difficile dire cosa sia esattamente finito nella lega della gamma Re-FX. I fabbri di Dream affermano che, essendo realizzati con materiali riciclati, ogni piatto è unico.

Nel test abbiamo optato per utilizzare il Crop Circle da 14″ con un rullante dato che la sua dimensione si presta perfettamente per essere posizionato sulla sua pelle battente. Una volta posizionato, ogni rimshot si trasforma in una incredibile esplosione metallica. Il disco di metallo è in realtà leggermente più piccolo del telaio del rullante e ciò consente movimenti inaspettati da un lato all’altro durante l’esibizione. Suonandolo abbiamo anche notato che il Crop Circle rimbalza un po’ sulla pelle ben tesa rilasciando, così, un assortimento di sfumature indesiderate ma interessanti. Ciò non si rivela tuttavia un problema con un rullante accordato più verso il basso o con un po’ di accorgimenti di smorzamento (nastro, gel, ecc.) applicati sotto. 

Posizionato sopra i piatti, l’effetto è chiaro. Non solo aggiunge un suono di jingle prominente, ma sopprime anche notevolmente il tono del piatto, lasciando un attacco molto più secco e più breve. Il nostro Crash da 16″ è diventato uno stack mentre il Ride da 22″ ha conservato gran parte della sua risonanza naturale e ha funzionato meravigliosamente come un Ride pensato per il genere elettronico. 

In sostanza questo strumento è particolarmente adatto all’esplorazione elettronica ma può anche aggiungere colore ad un genere più standard.