ON TRIGGER
TRIGGER DA POSIZIONARE DIRETTAMENTE SUL PEDALE

Recentemente ho avuto l’onore di diventare endorser On Trigger, un’azienda che nasce nel 2014 in Repubblica Ceca e che da allora produce trigger fatti a mano dal design semplice e funzionale e con un rapporto qualità-prezzo imbattibile.

Ma cosa sono i trigger? I trigger sono dei sensori che inviano degli impulsi elettrici quando rilevano dei colpi di bacchetta o di battente. Collegando i trigger ad un modulo sonoro, l’impulso elettrico viene convertito in un sample. Contrariamente a quanto si pensi, i segnali dei trigger hanno dinamica e, mantenendo questa dinamica nei settaggi del modulo, possiamo utilizzarli per supportare il suono naturale del tamburo dando più attacco, più “ciccia” e così via in base alla necessità. I trigger possono anche essere usati per creare effetti mixando suoni elettronici al suono dei nostri tamburi.
Nel mio caso, suonando generi estremi, il trigger è utilizzato solo sulla cassa e solo alla dinamica massima. Personalmente trovo questo settaggio ottimale anche per esercitarsi ed allenarsi con la tecnica del pedale, in quanto è molto più semplice notare le imprecisioni sul tempo e sull’esecizione dei movimenti (suono sporco, colpi alla cassa accidentali, ecc).

Ma torniamo al nostro On Trigger!

La mia versione è quella per due pedali/doppio pedale e consiste in due trigger più un sensore di scorta.

Seguendo le istruzioni presenti all’interno della scatola (ci sono anche svariati video di vari modelli di pedale sul sito ufficiale e su YouTube), il montaggio del trigger è rapidissimo e semplicissimo, dobbiamo solo fare attenzione ai vari passaggi ed il gioco è fatto! 

Collegando il trigger al modulo (la mia versione necessita di due cavi XLR/jack, ma si può richiedere anche la versione jack/jack), siamo pronti ad iniziare il test.

Rispetto ad i trigger tradizionali da posizionare a contatto con la pelle, gli On Trigger risultano molto più precisi e sensibili. Nonostante la sensibilità maggiore, non troviamo lo spiacevole effetto di retrigger (quando con un singolo colpo si ottengono più impulsi elettrici che vanno a sporcare la nostra esecuzione).
Un altro punto a favore da non sottovalutare è la totale indipendenza dall’accordatura e dal riempimento della cassa e la totale indipendenza da interferenze esterne come gli altri elementi del set o altri strumenti. Con i trigger tradizionali siamo spesso vincolati nell’accordatura e nel riempimento della cassa in quanto i trigger riescono a mandare segnali più chiari e puliti se la pelle è tesa ed il tamburo è riempito al suo interno di stoffa o spugna. Con i dovuti settaggi del modulo e le dovute precauzioni, è possibile arginare il problema (ultimamente ero solito suonare con la pelle battente mollissima ed una coperta che poggiava per 3/4 su di essa all’interno del tamburo), ma comunque è sempre un inconveniente non da poco in situazioni live o in sala prove, quando ci tocca suonare su casse diverse dalla nostra e dobbiamo settare il modulo sonoro in maniera diversa per compensare le differenze. Con i trigger tradizionali succede anche che elementi esterni alla cassa facciano vibrare la pelle e, nel peggiore dei casi, queste vibrazioni generino colpi accidentali e casuali (a me capitava spesso con i rimshot sul rullante o con alcune frequenze di basso e chitarre). Con gli On Trigger questi problemi spariscono in quanto i trigger essendo montati sui pedali ed azionati dalla pedana stessa, non dipendono in alcun modo dalla pelle della cassa. Per questo stesso motivo l’unico fattore rilevante è la distanza dal battente alla pelle perché da esso dipende il momento in cui il trigger invierà il segnale e se la pelle sarà più distante, il trigger invierà il segnale prima che il battente colpisca il tamburo, mentre nel caso in cui la pelle sarà più vicina, il trigger invierà il segnale dopo oppure non lo invierà del tutto. Per questo problema la soluzione è semplicissima e consiste nell’inclinare la cassa alzando o abbassando i suoi piedini di sostegno fino ad ottenere la distanza voluta oppure nell’alzare o abbassare il supporto del sensore stesso (che è stato studiato appositamente per questo scopo). Il modulo avrà ovunque gli stessi settaggi e quindi potremo risparmiare tempo ed essere meno stressati.

In definitiva gli On Trigger sono stati una grande scoperta per me ed hanno eliminato del tutto le caratteristiche che mi davano più problemi dei trigger tradizionali (dipendenza da accordatura e muffling, interferenze esterne e necessità di settare il modulo in modo diverso ogni volta).

Grazie a tutti per l’attenzione e spero che questa recensione vi sia stata utile!

Per maggiori informazioni, vi lascio dei link utili:
Sito ufficiale: https://www.on-trigger.com/
Facebook: https://www.facebook.com/Ontrigger
YouTube: https://www.youtube.com/user/OndreDievision
Instagram: https://www.instagram.com/ontrigger/