Augusto Zanonzini

Dopo un avvincente concerto questo promettente batterista ci ha concesso un pò del suo tempo per alcune domande.

Planet Drum – Allora Augusto come e quando hai iniziato a suonare?

Augusto Zanonzini – Sono stato affascinato dagli strumenti musicali sin da bambino, in casa avevo una tastiera, una balalaica, una fisarmonica e chiaramente una batteria (anche se giocattolo, una batteria). Già all’età di quattro anni cercavo da solo di tirar fuori da questi strumenti qualcosa di musicale, oppure semplicemente di riprodurre qualche melodia sentita alla radio. Stavo lì ore. Alla fine un po’ ci riuscivo; ho sempre avuto molto orecchio e sono abbastanza intonato. La cosa più divertente era suonare insieme ai dischi, usando un paio di bacchette e una poltrona. In seguito aggiunsi al mio “set” un tamburo africano che usavo come rullante. Poi la voglia di suonare la cassa con il piede è stata così forte che per parecchio tempo ho suonato battendo la punta del piede a terra fino al giorno in cui ho avuto l’opportunità di avere sotto mano una batteria. Tutto quello che fino a quel momento avevo imparato potevo adesso suonarlo con uno strumento vero.

Planet Drum – Quando hai iniziato con la batteria?

Augusto Zanonzini – Avevo circa 16 anni. Andavo spesso a vedere le prove di amici più grandi di me e lì imparavo ascoltando. Alla fine delle prove mi concedevano sempre un po’ di tempo per suonare da solo e con loro. Per me è stato un buon inizio, anche perché dovevo confrontarmi con musicisti con molta più esperienza. Il primo gruppo che ho formato, e con il quale ho iniziato a fare concerti, è nato nel 1987. zanonzini

Planet Drum – Qual è stata la tua prima batteria?

Augusto Zanonzini – A parte la poltrona e la batteria giocattolo, è stata una Pearl Export rosso vino 12″, 13″, 16″, 22″, con rullante da 14″.

Planet Drum – I tuoi studi sono stati da autodidatta?

Augusto Zanonzini -Sì, come dicevo prima. Chiedevo sempre a chi ne sapeva di più, ero un ragazzino molto curioso. Quando decisi di iscrivermi ad una scuola mi presentai dall’insegnante con un metodo di scrittura inventato da me e lui mi disse “interessante!”, poi aggiunse: “ora però te ne insegno uno più antico e comprensibile a tutti”. Frequentai la scuola per circa tre mesi, il tempo necessario all’approccio alla lettura, poi continuai da solo. Ho appreso moltissimo dall’esperienza dal vivo. Ho avuto la fortuna di suonare molto presto con musicisti del calibro di Michele Ascolese, dal quale ho imparato moltissimo, soprattutto per quanto riguarda l’arrangiamento, e Leno Landini, armonicista eccezionale, con il quale ho avuto la possibilità di esprimermi liberamente su brani di sua composizione.

Planet Drum – Parlaci del tuo set attuale.

Augusto Zanonzini – Ho una Slingerland Studio King in acero 22″x18″, 12×10, 16×16, 14×5. Non ha un suono molto potente ma un gran bel timbro sonoro. Ho un set di piatti Zildjan Hi-Hat da 14″, due crash da 18″ e un ride da 21″, un pedale Yamaha semplicissimo, un po’ vecchiotto forse, ma che va molto bene.

Planet Drum – Usi tecniche particolari per l’accordatura della tua batteria?

Augusto Zanonzini – No; ho comunque un’accordatura medio-bassa e accordo le pelli, battenti e riflettenti, con la stessa nota. Inoltre non metto mai sordine, tranne che per la cassa.

Planet Drum – Preferisci suonare in studio o live?

Augusto Zanonzini – Dal vivo, senza dubbio.

Planet Drum – Le tue attività in questo periodo?

Augusto Zanonzini – Come hai visto sto suonando un po’ in giro con la band di Mark Hanna. Mi diverto molto, tra noi c’è un ottimo feeling. Sono stato molto contento di poter suonare di nuovo con Moreno Viglione, un chitarrista di grande talento.

Planet Drum – Puoi spiegarci sinteticamente il tuo metodo d’insegnamento?

Augusto Zanonzini – Non ho un metodo particolare. Per me ogni allievo ha bisogno di qualcosa di diverso. È fondamentale prima di tutto avere una buona tecnica di rullante e poi, a parte i classici rudimenti, consiglio sempre di ascoltare molta musica, di tutti i generi e di provare a risuonare qualche brano; lo scopo è quello di riuscire a fare, insieme ad altri musicisti, della buona musica.

Planet Drum – Quali batteristi ti hanno maggiormente influenzato?

Augusto Zanonzini – Neil Peart, John Bonham, Billy Cobham, Jeff Porcaro. Sono batteristi completamente diversi tra loro, ma tutti hanno in qualche modo influenzato il mio modo di suonare.

Planet Drum – Che tipo di batterista ti definisci?

Augusto Zanonzini – Un batterista rock.

Planet Drum – Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Augusto Zanonzini – Mi piacerebbe vincere il campionato mondiale di Super Cross…. A parte gli scherzi, non ho progetti ben precisi… è già abbastanza complicato il presente!!!

Planet Drum – Grazie Augusto in bocca al lupo per la tua professione, ci fa sempre piacere dare spazio a promettenti musicisti italiani.