Intervista Claudio Formisano sulla crisi di settore e sul Rainbow Freeday (15 – 30 gennaio), quindici giorni per mettere al centro dell’attenzione il vasto mondo della produzione artistica.



Claudio Formisano, presidente di Cafim Italia (Confederazione Europea Strumenti Musicali) intervistato da Cinecorriere.it, fa un appello al Governo:

“Fare musica è un diritto di tutti perché fa dei cittadini migliori e quindi una nazione migliore ed è un dovere imprescindibile da parte di un governo democratico far sì che ciò sia istituzionalmente organizzato e perseguito. Fare progetti mirati in questo momento di cambiamenti radicali mi sembra prematuro ma , nel frattempo, assieme ad altre associazioni, stiamo facendo, con i mezzi disponibili, campagna di sensibilizzazione verso i consumatori, affinché concentrino i propri acquisti su negozi italiani, quando possibile in presenza o altrimenti on line, perché quello dell’acquisto on line all’estero da parte degli italiani, specialmente in questo periodo, ha assunto proporzioni sempre più preoccupanti e il pubblico deve essere consapevole delle conseguenze catastrofiche che questo comportamento causa al settore. In questi mesi si è visto un pubblico attento e sensibile verso la ristorazione e altri settori, dimostrando comprensione e collaborazione, un segnale bellissimo e apprezzabile di educazione civica e di solidarietà che mi auguro venga esteso anche per il settore degli strumenti musicali, un mercato piccolo, indubbiamente, spesso neanche paragonabile ad altri, ma che, proprio per questo, necessita di un’attenzione maggiore in un momento delicato come quello che stiamo attraversando di cui sappiamo quando è iniziato ma non quando finirà.”

“La cultura, l’arte e lo spettacolo nel nostro Paese sono fermi da quasi un anno e non ci sono proposte e neanche scadenze da parte delle istituzioni per uscire da questo stato delle cose. Questo non è ammissibile e non è più sopportabile da parte di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di lavoratori. Con Rainbow Free Day vogliamo richiamare l’attenzione generale, con le istituzioni in testa, mediante la partecipazione di tutti i protagonisti di questo mondo, dalle piccole e medie imprese, agli indipendenti agli emergenti, a cui in questi giorni si sono uniti radio, televisioni, giornali e tanti personaggi noti, il che fa capire quanto è “sentito e attuale” il problema.”

Leggi l’articolo completo su cinecorriere.it