Emanuela Borzi

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Il giorno 11 marzo sono stato chiamato da un amico che m’invitava a far parte di un folto pubblico per ammirare il trio Mel Previte, Roby Pellati e Rigo Righetti presso un famoso locale romano. Ho così avuto modo di conoscere un personaggio (batterista ovviamente) di sicuro interesse artistico. Stiamo parlando di EMANUELA BORZI, una batterista con alle spalle una vasta esperienza.

Planet Drum– Allora Emanuela ti va di fare due chiacchiere con noi? Approfittiamo dell’occasione per farti conoscere anche la nostra webzine!!!

Emanuela Borzi – Certamente ragazzi, mi fa piacere vedere che esistono siti che promuovono la musica. Sapete anche io ho un sito dove potrete comunque prendere le informazioni di cui avete bisogno.

PD – Possiamo approfittare anche delle tue foto allora!

Emanuela Borzi Certamente è tutto li.

PD – Allora, Emanuela parlaci un pò di te.

Emanuela Borzi Bene vediamo… Ho iniziato un pò di tempo fa studiando con Agostino Marangolo, Walter Martino, Roberto Gatto. Sai ho iniziato molto tardi, avevo 18 anni passati. Prima studiavo pianoforte, poi per passione sono passata alla batteria. Vedi provenendo dalla classica ho dovuto ricominciare tutto da capo. Venivo da Chopin, Mozart, Beethoven, e ho dovuto cominciare ad ascoltare rock…ascoltavo un pò di tutto. Questi maestri insegnavano nella stessa scuola e allora ho avuto la fortuna di iniziare con loro, frequentavo tutti i corsi, studiavo tutto il possibile.
Da li ho cominciato. Poi è arrivata la prima esperienza con un gruppo di donne. Abbiamo registrato un disco per la Fonit Cetra già dopo soli due anni che studiavo. Poi è arrivato il primo tour (Pregherei) con Scialpi nel 1989. Ho collaborato con alcune trasmissioni televisive, tra cui “I Fatti Vostri” per un anno e mezzo con Antonio e Marcello; sono poi andata in tour prima con Mietta, poi per un anno e mezzo con Cocciante in Europa e Sud America, ed in fine con Ambra, fino ad arrivare al tour promozionale con Zucchero nel 1998.

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PD – Non poco!

Emanuela Borzi – Direi di no. Comunque ripeto che altre informazioni i vostri lettori possono trovarle anche sul mio sito, dove possono trovare anche delle foto.

PD – Comunque questa tua provenienza dalla musica classica ti è servita!

Emanuela Borzi – Molto, soprattutto nella lettura.

PD – Suoni e leggi a prima vista allora!?!

Emanuela Borzi – Certamente!!!

PD – Questo allora ti fa preferire il lavoro in studio piuttosto che quello live?

Emanuela Borzi – Assolutamente no. Amo entrambi per le emozioni che ti danno. Il live ti da il contatto con il pubblico, ti da molta energia. Il lavoro in studio è più asettico, ma decisamente più creativo. In live esegui. In studio crei.

PD – Ascolta, puoi raccontarci ora cosa stai preparando per il tuo futuro prossimo in ambito musicale?

Emanuela Borzi Beh, ora sono un produttore! Ho prodotto i Gazosa vincitori della sezione giovani a San Remo. Sto producendo il figlio di Modugno, quello più grande, che è uscito a fine aprile con la Sony.
Ho poi uno studio di registrazione (STEMMA ndr.) dove faccio produzione, suono nei dischi, insomma tutto quello che si fa in uno studio.
Sto anche lavorando su un sito, dove si fa promozione di giovani gruppi senza contratto discografico. Stiamo allestendo questo sito, gli artisti senza contratto, possono avere una pagina on line ed accedere quindi alle attività promozionali. Noi, in pratica, offriamo un servizio alle case discografiche, ascoltando e selezionando gli artisti che loro non hanno possibilità di ascoltare. Noi li mettiamo in rete e loro vanno ad ascoltare su internet quello che noi gli indichiamo.
Inoltre organizziamo live, attività varie…

PD – E per quanto riguarda l’attività di musicista vera e propria?

Emanuela Borzi – Sto aspettando una risposta per un tour internazionale…

PD – Con…?

Emanuela Borzi – Non lo dico per scaramanzia ma è una cosa grossa.

PD – Bene, allora scongiuri a parte parliamo di altro. Cosa ci puoi dire del tuo set?

Emanuela Borzi – Uso vari set a seconda di quello che faccio. La mia batteria preferita è la Gretsch. Posseggo anche una Ludwig del ’68, che ho comprato in america, ed una batteria, si chiama Ayot che ho scoperto in Canada, tutta fatta a mano in legno e senza cerchi in lega. Tutto ciò che riguarda le batterie è di mia proprietà, mentre sono endorser Ufip ovviamente per quanto riguarda i piatti.

PD – Che batterista ti definisci?

Emanuela Borzi – Direi pop rock.

PD – Cosa si prova ad essere la prima batterista italiana di un certo livello?

Emanuela Borzi – E’ una bella sensazione, però cerco delle batteriste su cui posso contare per le sostituzioni, visto che ho molte offerte di lavoro. Avevo due allieve, ma poi con il tempo si sono perse. Purtroppo le batteriste sono molto poche, mi piacerebbe incontrarne.

PD – Bene Emanuela noi ti ringraziamo per la tua disponibilità e ti invitiamo qui ufficialmente per una eventuale collaborazione tra i nostri siti. Ciao.

Ok ragazzi questo è quanto Emanuela ci ha detto, noi ci vediamo la prossima volta. Ciao

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