Marco Aiello

Metaphysics e Ethereal… metal groove!
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Marco Aiello è un giovane e talentuoso drummer, pieno di entusiasmo e di passione per lo strumento. La sua attività live con i Metaphysics e con gli Ethereal (tribute band dei Lacuna Coil) gli ha permesso di presentarsi sul palcoscenico atteristico italiano e, recentemente, ha avuto modo di confermare le sue grandi doti nel terzo album solista di Simone Fioretta, chitarrista dei Moonlight Comedy. Noi di Planet Drum abbiamo deciso di farlo conoscere anche a voi!

Allora Marco:
– Quando hai iniziato a suonare la batteria e con chi hai iniziato il tuo percorso di studio?
– Ho iniziato a suonare la batteria all’età di tredici anni. Il mio primo insegnante è stato Alessandro Spaziani. Successivamente ho preso delle lezioni da Andrea Scala, drummer dei Moonlight Comedy. Dopo aver studiato al “Percentomusica” di Roma, ora prendo lezioni da Davide Pettirossi. Trovo che sia l’insegnante perfetto!

– Quali sono stati e quali sono attualmente i batteristi che influenzano di più il tuo stile?
– Non c’è un batterista in particolare che mi abbia influenzato. Ho sempre cercato di prendere ispirazione dal drumming dei grandi con l’obiettivo di forgiarne uno tutto mio. Ma tanto per fare qualche nome, Vinnie Colaiuta , Virgil Donati, Dave Weckl , Mike Portnoy, Vinnie Paul, Gene Hoglan, sono tra i miei preferiti.

– Qual è il tuo attuale percorso di studio?
– Al momento il mio programma di studio si articola principalmente in rudimenti per le mani, coordinazione, studio di ostinati ed esercizi per lo sviluppo del doppio pedale.

– Qual è il tuo warm-up prima di una esibizione?
– Il mio warm-up? Sicuramente il buon vecchio Stone Killer!!!

– Come ti prepari al lavoro in studio?
– Non ho una preparazione particolare per il lavoro in studio. Mi concentro sui brani cercando di sentirli sempre più miei.

– Rimanendo in tema con la domanda precedente parlaci delle registrazioni per il nuovo album di Simone Fiorletta.
– E’ stato veramente un lavoro fantastico. Oltre a divertirmi tantissimo penso di aver fatto un buon lavoro. I pezzi sono molto rock e sinceramente suonarli è veramente una goduria. Le sessioni di registrazione sono andate molto bene, e sono contento del risultato finale .Io devo tanto a Simone sia come amico che come collega. E’ veramente una persona stupenda!

– Oltre che con la band di Simone suoni anche con un’altra band i Metaphysics parlaci di loro.
– Si! Metaphysics è la mia prima vera band! Al momento stiamo scrivendo per il prossimo lavoro e spero che esca il prima possibile anche perché ci punto veramente tanto! Non vedo l’ora.

– Che tipo di accordatura scegli per le tue pelli?
– Naturalmente dipende dalla band con cui mi trovo a suonare. Mantengo in generale un’accordatura standard, trovandomi spesso a suonare anche a scuola con gli allievi.

– Come regoli le molle dei tuoi pedali?
– Regolo le molle abbastanza morbide per far sì che il pedale non sia troppo sensibile. Mi piace sentirlo duro sotto i piedi (ride).

– Quali credi che siano i punti di forza del tuo drumming?
– Cerco il più possibile di essere pulito e preciso. Spero di riuscirci bene.

– Quali credi che siano le qualità che un buon batterista metal debba avere?
– Secondo me bisognerebbe avere la pulizia e precisione di Colaiuta con la potenza di Vinnie Paul insieme all’indipendenza e la velocità di Virgil Donati, senza dimenticare il groove di Campitelli.

– Il pattern preferito che hai registrato e che esegui più volte dal vivo?
– Ce n’è uno in particolare sul nuovo album di Simone Fiorletta, in cui la ritmica portante gira sul 3 nel 4 e suono la figurazione ritmica della chitarra con spostamenti di accento. Molto divertente!

– Quale strumentazione utilizzi?
– Ho la mia fedele Pearl Master Custom che mi soddisfa sempre di più in ogni situazione. Per il pedale utilizzo un Pearl Eliminator. I piatti sono Ufip.
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– Quali sono i tuoi dischi preferiti, quelli che ti hanno fatto innamorare della batteria?
– Senza dubbio “Awake” dei Dream Theater, “And justice for all” dei Metallica, “Cowboys from hell” dei Pantera e “Individual thought patterns “dei Death sono quelli che più “macinavo” da piccolo.

– Un consiglio da dare ai batteristi che studiano e che vogliono intraprendere il lavoro di metal drummer?
– Il consiglio più grande è di studiare sempre, di prendere spunto senza imitare ma osservare e apprendere il grande lavoro che fanno e che hanno fatto i big della batteria.

– E’stato un piacere averti ospite qui a Planet Drum Marco speriamo di rivederti presto!
– Il piacere è tutto mio Emiliano!! A presto e grazie di tutto Un saluto agli amici di www.planet-drum.com!

www.myspace.com/marcoaiellodrums

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