Mike Clarke
Incontro all’Accademia di Musica Moderna

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Il 19 aprile 2009 è stato sicuramente un giorno di grande importanza per tutti gli amanti del Funk e della vecchia scuola . Mike Clarke, atterrato in Italia per una serie di concerti con la Antonio Faraò Electric Band e per partecipare ad una clinic organizzata dall’Accademia Musica Moderna di Milano , ha presentato il suo ultimo lavoro BLUEPRINTS OF JAZZ ed il nuovo dvd didattico.
La AMM lo ha intervistato per voi.

Franco Rossi: Ciao Mike, durante la clinic hai parlato molto della vecchia scuola e di quanto sia importante fare riferimento a coloro i quali hanno dato un segno tangibile nella storia della musica. Quali dischi senti di consigliare alle nuove “leve”?
Mike Clarke: Sicuramente Miles Davis e John Coltrane quanto più possibile, James Brown, Bobby Blue Blame, Herbie Hancock, Tower of Power, Art Blakey … Tutti questi gruppi e persone hanno introdotto nuove idee. Ah dimenticavo Duke Ellington e poi il più grande di tutti: Mohamed Alì.

FR: Mohamed Alì?
MC: Si, perché ha aiutato i bianchi a conoscere i neri e viceversa , malgrado vivessero l’uno al fianco dell’altro.

FR: In un periodo nel quale i nuovi batteristi tendono alla “deriva tecnica”, quanto è importante suonare con il gruppo e quanto lo studio tecnico?
MC: Se non sai suonare un groove non sarai mai in grado di comporre ed eseguire un assolo. Il groove è il mattone più importante nello sviluppo personale di un batterista, ancora più della tecnica pura. La tecnica deve essere un mezzo e non il fine ultimo.

FR: Come mai i due più grandi batteristi funk provengono dallo stesso posto e sono bianchi?
MC: [risate ndr] Sono Bianco? L’unica cosa che posso dire è che David Garibaldi è pieno di sangue italiano, mentre io lo sono solo in parte [risate ndr].
La musica che noi suoniamo proviene dall’africa e dalla cultura “black”, ma l’importante è credere nel raggiungimento dei propri obiettivi , quindi è importante condividere con altri musicisti, e che le collaborazioni siano le più varie possibili.

MikeClarke_2009FR: Il tuo set preferito?
MC: DW Jazz Series e piatti Istanbul.

FR: Un consiglio ai giovani che vogliono intraprendere la professione?
MC: Molta pratica, imparare a leggere la musica, suonare il più possibile con tante persone.

FR: Progetti attuali e futuri?
MC: Ho un nuovo disco con Christian McBride (Blueprints of Jazz ndr) ed un tour collegato alla presentazione dell’album. Lo considero il mio disco migliore di sempre. Ho anche altre 35 clinic in programma.

FR: E il progetto italiano?
MC: Un concerto con Antonio Faraò alla Salumeria della Musica di Milano, poi Torino e molte altre date. Ogni giorno in un posto diverso.

FR: L’ultima domanda,come vedi il futuro della musica?
MC: Le generazioni attuali e quelle future sono molto più fortunate di quelle come la mia nella quale l’accesso alle informazioni era più difficoltoso. Oggi avete youtube, dvd, didattiche per ogni esigenza… E poi questo splendito posto che si chiama internet e. Anche tu ora mi stai intervistando per una rivista on line! Vedi, anche grazie all’informazione oggi ci sono moltissimi giovani batteristi in gamba.
Ragazzi ricordatevi però di suonare con il cuore.

FR: Grazie Mike.
MC: Grazie a voi.