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ONDE

(MOELLER TECHNIQUE ED ESERCIZI IBRIDI)

 

Salve a tutti! mi chiamo Bernardo, vorrei condividere con voi un concetto su cui sto lavorando da un po’ di tempo e qualche applicazione pratica di esso, spero che vi possa aiutare, è stato pensato per ottimizzare il tempo dedicato allo studio, sia di groove o esercizi che già si conosce, sia per il loro miglioramento che per affrontare situazioni nuove. Parlerò di moeller technique e di esercizi ibridi.

Ma partiamo dal concetto chiave, come da titolo: Onde. 

Che cos’è un onda? È uno spostamento di energia! O meglio, è il modo in cui in natura si trasferisce l’energia, ne abbiamo moltissimi esempi, le onde marine, la corrente alternata, le onde sonore, i segnali radio ecc.. e, ultima scoperta, le onde gravitazionali!
Ok, ma non andiamo troppo sul teorico e torniamo alla batteria, l’energia in questo caso è il vostro pensiero, che volete far arrivare alla mano, e poi al tamburo, quindi si potrebbe usare lo stesso concetto delle onde come trasferimento di energia per visualizzare questo movimento, e quale è quella tecnica che si avvicina di più a questo tipo di movimento? La moeller technique senza dubbio, anche visivamente sembra che il braccio e il polso seguano un movimento ad onda. Ora non vi annoierò con un articolo su come fare questa tecnica, vi basti ricordare il concetto di onde descritto prima, e eseguire questi esercizi, con i quali si intende sviluppare coordinazione, tecnica e controllo delle dinamiche.

Es n.1 Unisono primo accento

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Suonare questo esercizio come ostinato, e, una volta entrati in confidenza col movimento, aggiungere tutti gli spostamenti di cassa oppure una lettura ritmica fatta con la cassa

 

Si esegue quindi un tappeto se sedicesimi suonato all’unisono con entrambe le mani inserendo un accento sul battere.

Ho voluto disegnare una piccola onda sotto l’esercizio per visualizzare meglio il movimento del polso, cioè un movimento che sale gradualmente dopo il down stroke e che esegue un up stroke deciso sull’ultimo 16esimo del movimento.
Suggerisco di suonare questo ostinato su due superfici diverse, e, stando attenti ad evitare i flams.

Partendo da questo esercizio se ne posso creare molti altri muovendo l’accento su altre note dei movimenti, per esempio sul secondo sedicesimo:

 Es. n.2 Unisono – secondo accento

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Aggiungere spostamenti di cassa e così via per ogni sedicesimo fino a, per i più esperti, includere anche gruppi di 2 di 3 oppure 5!

Ed in più non vi dimenticate di seguire lo stesso ragionamento per le terzine.

Suonando all’unisono si capisce subito l’importanza e possibilità di accompagnare con la mano debole, nel mio caso la sinistra. Qui di seguito, quindi, ho fatto un esempio dove introduco un altra variante, ovvero il mix di onde di diversa lunghezza, in questo caso, un gruppo di 4 più un gruppo di 3, E l’ho fatto accompagnando una volta con la mano destra, ed una volta con la sinistra.

 Es. n. 3 Unisono – Accenti diversi  + spostamenti di cassa o lettura rimica

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Come pote notare quindi procedendo con questo ragionamento le varianti sono molte.

Ma quello che più ci importa è di mantenere il corretto movimento delle mani durante l’esecuzione dell’ostinato.

Da qui quindi il concetto di esercizio ibrido, cioè partire da un tappeto di 16esimi, o di terzine, e aggiungere gli accenti per ciascuna mano dove sono richiesti, il passo successivo è di iniziare a sottrarre note al tappeto di sedicesimi così da avvicinarsi gradualmente al groove vero e proprio, ma  mantenendo invariato il movimento delle mani, come si suonasse sempre tutti i 16esimi di ogni movimento, sempre tenendo bene a mente il movimento ad onda, e quindi suonando in maniera fluida e morbida.

 

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Non ho descritto ogni singolo esercizio che potrebbe essere fatto, per non dilungarmi troppo, nel video ci sono esempi di esercizi ibridi che mi hanno aiutato a affrontare alcuni groove particolari. Lo stesso principio può essere applicato anche ai rudimenti ed al movimento dei piedi! Magari ci saranno altre occasioni per andare più a fondo!
Intanto spero che questo pensiero vi possa aiutare in qualsiasi modo a migliorare il vostro drumming, e a creare i vostri personali esercizi ibridi.

Ringrazio calorosamente chi mi ha dato la possibilità di usare questo spazio, ovvero: Francesco “Finch” Russo, Gianluca Capitani e Planet Drum!

 

Grazie per la vostra attenzione e non esitate a contattarmi per qualsiasi cosa!
Non dimenticate di votare questo articolo, commentarlo e condividerlo!
Peace!

 

 

BERNARDO GRILLO

Bernardo Grillo nato a Grosseto inizia a suonare la batteria all’età di 11 anni, inizia a frequentare da subito i corsi Rockland studiando con Gianluca Capitani, con cui nel 2015 consegue il diploma Scuderie Capitani, si forma principalmente suonando in formazioni metal, attualmente impegnato nel progetto Thrash Rock italiano “Colonnelli”, prosegue gli studi per conto proprio spostandosi anche all’estero.