Terry Bozzio

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Terry John Bozzio (nato il 27 dicembre 1950) statunitense studiò alla Sir Francis Drake High School di San Anselmo, California, dove ricevette un diploma in musica nel 1969. Si fece un nome registrando e andando in tour con Frank Zappa (e apparendo nel concerto Baby Snakes), ed in seguito con gli UK. Divenne particolarmente famoso nel progetto di Zappa The Black Page, un gruppo di musicisti progettato per fare musica da incubo. Attualmente Bozzio vive a Austin, Texas.

Bozzio formò i Missing Persons con sua moglie, la cantante Dale Bozzio, con l’ex-chitarrista di Zappa Warren Cuccurullo, l’ex-bassista di Zappa Patrick O’Hearn ed il testierista Chuck Wild.
Ha registrato con moltissimi musicisti su centinai di dischi, attraversando generi tra loro diversissimi. Tra gli altri: Duran Duran, Jeff Beck, Chad Wackerman, Steve Vai, Steve Stevens, Tony Levin, Andy Taylor, Robbie Robertson, Gary Wright, Don Dokken, UK, Paul Hyde, Herbie Hancock, Dweezil Zappa, Billy Sheehan, Richard Marx, ed i Fantômas.

Ancora una volta ci troviamo insieme ad un grosso personaggio della storia della batteria. Terry Bozzio è una realtà, un grande personaggio che merita una profonda stima. Noi lo abbiamo incontrato per voi grazie alla partecipazione dell’UM ed all’invito dell’amico Maurizio Boco, sempre disponibile e cortese.

Terry John Bozzio (nato il 27 dicembre 1950)statunitense studiò alla Sir Francis Drake High School di San Anselmo, California, dove ricevette un diploma in musica nel 1969. Si fece un nome registrando e andando in tour con Frank Zappa (e apparendo nel concerto Baby Snakes), ed in seguito con gli UK. Divenne particolarmente famoso nel progetto di Zappa The Black Page, un gruppo di musicisti progettato per fare musica da incubo. Attualmente Bozzio vive a Austin, Texas.
Bozzio formò i Missing Persons con sua moglie, la cantante Dale Bozzio, con l’ex-chitarrista di Zappa Warren Cuccurullo, l’ex-bassista di Zappa Patrick O’Hearn ed il testierista Chuck Wild. Ha registrato con moltissimi musicisti su centinai di dischi, attraversando generi tra loro diversissimi. Tra gli altri: Duran Duran, Jeff Beck, Chad Wackerman, Steve Vai, Steve Stevens, Tony Levin, Andy Taylor, Robbie Robertson, Gary Wright, Don Dokken, UK, Paul Hyde, Herbie Hancock, Dweezil Zappa, Billy Sheehan, Richard Marx, ed i Fantômas.

bozzio3Planet Drum– Noi tutti studiamo gli Ostinato, essendo la forma di studio più tradizionale, cosa ci puoi dire su di essi.

TERRY BOZZIO – Gli Ostinato sono un modo di studiare la musica, e ci sono diversi modi di farlo. Gli ostinato sono parte dell’omofonia, ossia di un terzo della musica. Poi abbiamo alla forma monofonica molto bella, quella dei canti; una linea è sufficientemente bella per conto suo. Poi viene la polifonia con due, quattro linee.
Io, in qualità di batterista, posso suonare solo due linee contemporaneamente, ma un organista può suonarne cinque. In fine abbiamo l’antifonia, che proviene dall’antichità: nel Medio Evo, il prete cantava una linea e i credenti rispondevano. Non cantavano mai all’unisono. Vedi, antifonia, botta e risposta. Questa è musica. Non puoi fare una sola cosa. Se ascolti un eccellente brano musicale, troverai tutte queste cose.

Planet Drum – Capisco, ma intendevo dire l’ostinato in riferimento alla batteria. Il modo in cui il batterista debba avvicinarsi all’ostinato; il jazz feeling suonato sul ride…

TERRY BOZZIO – Si, il Jazz beat, rock beat, capisco, ma tutto questo è solo l’inizio, ma la mia domanda è perché solo questo? Perché non tutto il resto!?

Planet Drum – Ci puoi illustrare le basi per migliorare e studiare l’indipendenza?

TERRY BOZZIO – Vedete, potete trovare tutto quanto nel mio video. Io non posso fare il lavoro per voi. Diciamo che, in breve, io ho trovato 19 pattern base binari di un beat ciascuno, e 13 pattern base ternari. In sostanza, tutto il ritmo in due paragrafi. Ogni singolo pattern di un beat può essere un ostinato. Se ne può suonare uno contro l’altro nella “solo voice”. Si possono suonare tutte le parti contro una sola presa come base. E’ tutto qui, semplice. Semplice ma non facile!

Planet Drum – Quindi tu non pensi alle permutazioni.

TERRY BOZZIO – Tutto ciò che faccio è per me il modo di fare. Se suono qualcosa in 5/16 avrò più permutazioni. Se faccio qualcosa in 7/16 ne avrò di più, ma come principio base 2 e 3 insieme farà 5, così come 2-2-3 farà 7. E’ tutto lo stesso tipo d’informazione. Il vero problema è che ci sono molti alberi che sono morti a causa di alcuni personaggi che hanno scritto libri idioti sulla batteria e hanno riempito librerie intere di questa robaccia. Gary Chester: perché suonare con la destra e con la sinistra lo stesso suono? A cosa serve? Forse per impressionare gli amici? Perché avere lo stesso suono!?! Simon Phillips, era un batterista destro e quando ha visto Billy Cobham è diventato mancino. Per ottenere lo stesso suono? Proprio non capisco!
Se io ho bisogno di un suono alto, suonerò con la mia mano sinistra; se ho bisogno di un suono basso, suonerò con la mia mano destra. C’è una ragione musicale per tutto questo. Non una ragione tecnica. La tecnica è un mezzo per raggiungere un fine. Se vedi che non riesci ad ottenere un qualcosa, allora cerchi di stabilire la tecnica giusta per quel fine. Ma avere la tecnica fine a se stessa, solo per dire che suoni più veloce di Buddy Rich, o più coordinato di Terry Bozzio…a cosa serve! Tutti i batteristi ti guarderanno per un secondo dicendo “cavolo quanto è veloce” e un secondo dopo sono andati via. Con la musica devi raccontare una storia, la storia della tua vita, metti in mostra e scambi i tuoi pensieri, le tue idee, le tue emozioni più profonde, porti le persone con te in una magnifica avventura. Non hai bisogno di essere veloce per ottenere questo. Non devi essere estremamente coordinato. Puoi fare tutto questo in un modo molto semplice. Stravinsky ci ha mostrato che, nella musica folk russa, esiste una linea melodica con solo due note, ed è bellissima. Parti da una nota, giochi tra le due e torni sulla prima. Sei a casa. Ancora, ti muovi tra le due note e torni sulla seconda, ora sei lontano ed hai creato una tensione. Di nuovo tra le due note e torni sulla prima, hai di nuovo un senso di rilassamento. Questa è la storia della musica in uno schiocco di dita, A B A è tutto qui. Tutti lo capiscono, tutti lo prendono come riferimento. Se ho due note, posso fare una canzone che qualcuno canterà. Come vedi questo è perfetto per il batterista, poiché non ha molte note.

Planet Drum – Come credi che un batterista normale, alle prime armi, possa applicare queste tue nozioni? bozzio

TERRY BOZZIO – Non esiste un “batterista normale”. Ogni batterista è unico, non ci sono regole qui. C’è solo un’area dove ci sono infinite vie e possibilità e dove c’è uno come me, come te o come quello al tuo fianco che deve capire e decidere cosa deve fare con questa realtà, quale via prendere e che sarà diversa da quella di Charlie Watts. Io non posso fare quello che fa lui. Ho suonato anch’io con Jagger e non facevo altro che chiedermi, dov’è Charlie, sto facendo un qualcosa di sbagliato, io non voglio stare qui. Ho si bisogno di soldi, ma sono veramente così disperato? Quale potrà essere il risultato di tutto ciò?

Planet Drum – Pensi che ci sia differenza d’informazione tra ascoltare e vedere un Drum video?

TERRY BOZZIO – Io credo che tutto aiuta. Ogn’uno reagisce diversamente agli stimoli. Ci sono persone che pensano e arrivano alla meta grazie al loro modo di analizzare le cose. Altre persone ci arrivano ascoltando, altre ancora guardando. Ci sono poi persone che non se ne rendono conto e creano delle cose eccezionali. Vedi Dennis Chambers; lui non legge la musica, non ti sa nemmeno dire cosa sta suonando, ma è un talento naturale, è grande di suo. Ne nascono molto pochi di tali personaggi in un secolo. Il resto deve fare molta pratica.

Planet Drum – Visto che suoni melodie ed in un certo senso crei delle composizioni, come ti comporti con i diritti di autore?

TERRY BOZZIO – In pratica io faccio i miei CD. Li do ad una società di distribuzione, ma non li vendo a nessuno che mi ripagherà del lavoro svolto, così sono fuori dal businnes musicale. Stampo i miei CD ad un costo di circa 1.25$ e li rivendo a circa 20$ e faccio tutto il lavoro. Quindi per quale motivo dovrei prendere parte dei miei soldi, consegnarli a qualcuno che ne terrà un pò e mi darà il resto indietro? Solo per avere un’assicurazione per un anno? Non credo proprio. Per me la mia musica è coperta, e farò causa a chiunque ne faccia un uso illegale. Lo considero come il togliere il cibo dalla bocca di mia moglie e mio figlio. Questa è la mia vita, ho lavorato molto per ottenere questi risultati e credo che meriti di essere pagato.
Mi considero fortunato e devo ringraziare Frank Zappa che mi ha reso famoso nel mondo e con grande credibilità. Vedi oggi non ci sono più queste possibilità. Ci sono dei grandi batteristi giovani, come Grant Collins. Ma non tutti hanno la possibilità di emergere. Questo ragazzo è australiano, ha delle enormi potenzialità, ma nessuno lo conosce. E’ mia intenzione e responsabilità dargli una mano, ho, infatti, una sua pagina nel mio sito. Ripeto io sono stato molto fortunato, ricevo ordini d’acquisto dei miei CD da parti del mondo di cui non ho mai sentito parlare, e loro vogliono la mia musica.

Planet Drum – Pensi che un batterista principiante debba avere un primo approccio già con un open set, con un doppio pedale?

TERRY BOZZIO – Vedi, non c’è un unico modo d’insegnare. Il ragazzo non deve essere limitato in nessun modo. Deve fare tutto ciò che desidera. Quando ero un bambino volevo solo suonare, ma non avevo una batteria. Così mi sono costruito la mia batteria con scatoloni, bonghi e pezzi di carta con un elastico per simulare il suono del rullante. Suonavo con le frecce rotte del mio arco. Quando ho iniziato ad insegnare, nessuno mi ha mai detto che dovevo fare pratica. Qual’è il punto di tutto ciò. Se veramente ami la musica e ti senti votato all’insegnamento, devi dare ai ragazzi tutto il tuo cuore. Devi riuscire a dagli tutto ciò che gli è utile, non c’è un solo modo. Se ti poni sulla cattedra e dici “io sono l’insegnante professionista, io ho le risposte…” non è corretto. Se sei un professionista frustrato e l’unico motivo per cui insegni è quello dei soldi, non va bene. Se invece hai qualcosa di genuino da passare e lo desideri, allora fallo. Vedi io voglio che le persone sappiano tutto ciò che io so. Per questo lo faccio. Posso farlo tramite un video, con una lezione o attraverso un libro intero, ma non posso lavorare con te tutte le settimane. Non ho tempo e non ho la pazienza, ecco perché io non insegno. Sono stato sincero con te e con me stesso. Posso dirti “guarda questo è tutto ciò che io so, chiamami tra sei mesi, quando avrai digerito un pò di questa roba, io cercherò di aiutarti in qualche altro argomento. Oltre a questo, non posso fare altro; non posso fare tutto il lavoro per te.
Vedi io ho preso tutte le informazioni musicali dalla giungla di libri ed ho fatto una sorta di bignami, di espresso. Questo è tutto ciò di cui hai bisogno. Non devi necessariamente sapere tutto, l’importante è capire il concetto base, la chiave da cui partire. Ecco un concetto base: la melodia, una nota dopo l’altra di tonalità adiacente, su, giù. Non si può fare altro. Di quanti tamburi hai bisogno per fare ciò; due note, tre note e poi le muovi in giro per il set. é la stessa permutazione continuamente. Questa è la radice delle tue possibilità. Faccio un esempio pratico. Vedi questo pavimento, è tutto uguale, se io riesco a capire una mattonella, ho capito tutta la superficie. Tutto si trova intorno a noi. Se capisci questo allora capisci che la ritmica è completamente orizzontale; la melodia ha due dimensioni, su e giù per la scala, orizzontale; che l’armonia sono due cose simultanee, verticali ed orizzontali; tutto questo è fisica, geometria, scienza, ma è maledettamente semplice. Le persone rendono tutto molto difficile, questo a causa dei stereotipi. Se vuoi suonare jazz devi fare questo, se vuoi suonare rock devi fare quello, se vuoi essere un musicista folk devi fare questo, se vuoi essere un musicista da studio devi fare quest’altro. Non è vero niente. Io conosco tutte queste cose, eppure non ho mai avuto uno studio. Ho vissuto 17 anni a Los Angeles ed ho suonato una sola pubblicità. Eppure sono felice, viaggio per il mondo, guadagno discretamente e, soprattutto, suono quello che mi piace suonare. Dovreste dirlo ai vostri studenti che non c’è una cosa certa nella vita, non c’è un’unica direzione, un’unica certezza se non quella di ciò che sta accadendo ora, di quello che è accaduto e che non voglio più, e di ciò che voglio sia in futuro e lavorerò per ottenerlo.

Allora ragazzi questo è quanto abbiamo per il momento. Rimanete connessi!!!

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