LORIS LOMBARDO

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Ciao ragazzi, felice di tornare e di proporvi qualche esercizio per sviluppare la fantasia sulla batteria, vi illustro uno sviluppo di un ritmo marocchino, il suo nome è SHABI. Ogni esercizio che ho scritto ho anche registrato la parte di batteria in modo che possiate sentirla.

 

 

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Ciao ragazzi, felice di tornare e di proporvi qualche esercizio per sviluppare la fantasia sulla batteria, vi illustro uno sviluppo di un ritmo marocchino, il suo nome è SHABI. Ogni esercizio che ho scritto ho anche registrato la parte di batteria in modo che possiate sentirla.

Inizieremo con il ritmo originale suonata dalla darbuka (la potete ascoltare suonata da me per farvi un’idea di quello che svilupperemo), il ritmo si conclude in due battute da sei ottavi, ma per praticità di scrittura lavoreremo in dodici ottavi, gli accenti sono spostati, non è immediato all’orecchio ma con un poco di esercizio si entrerà nel groove. La mia proposta è quella di mischiare sempre percussioni con la batteria (amando entrambi non ho mai potuto scegliere e così ho deciso di contaminare uno con l’altra). Dall’esercizio 1 all’1b ho fatto che riportare il ritmo della darbuka sul set, dall’esercizio 1c a 1h ho fatto che raddoppiare il primo ottavo poi il secondo e così via, non raddoppiando mai ovviamente i colpi doppi che erano suonati dalla stessa mano.

Negli esercizi da 2a a 2f ho fatto la stessa cosa ma ho “trasportato” tutto in tre quarti, facendo diventare quello che prima era un ottavo, in un sedicesimo. Questo per capire quanto all’orecchio suonino diversi.Negli esercizi 2e e 2f ho ricreato lo stesso effetto che avevamo negli esercizi precedenti in dodici ottavi inserendo il charleston suonato con il piede ogni 3 sedicesimi, fate attenzione ai trentaduesimi, il charleston s’incastra sul primo dei due.

Negli esercizi da 3a a 3i il concetto è sempre lo stesso ma suoneremo incrociando le mani, mano destra sul charleston e mano sinistra sul rullante, anche qui si scoprono diversi groove interessanti.

Nel Lancio1 vi propongo l’esercizio 3i applicato diversamente sul set.

Passiamo ora all’Ethinc Groove, un ritmo interessante che si svolge in due battute da dodici ottavi, attenzione al terzo ottavo che suona sulla campana del ride mentre il resto è tutto suonato sul piatto normalmente. La variazione prevede sempre i raddoppi di ogni ottavo che è possibile raddoppiare e che soprattutto sia musicale.

Gli esercizi da 4a a 4g sono simili ai precedenti 2a e 2f ma qui incrociamo le mani come nell’esercizio precedente , ossia mano destra sul charleston e mano sinistra sul rullante (per i mancini ovviamente è l’opposto), la difficoltà è maggiore nel 4f e 4g, è quello che il grande maestro Gavin Harrison chiama illusione ritmica, stiamo suonando in tre quarti ma mettendo il charleston (suonato con il piede) ogni 3 sedicesimi si creerà l’effetto di essere in dodici ottavi, ovviamente ci aiuta a capire dove siamo il metronomo in sottofondo che suona ogni 4 sedicesimi.

Eccoci al lancio 2 che sarebbe l’esercizio 4g applicato diversamente sul set, anche questo si sviluppa in due misure (o battute), anche qui la difficoltà aumenta quando lo suoneremo con il charleston con piede suonato ogni 3 sedicesimi, bisogna ricreare lo stesso effetto del Lancio1 ma in tre quarti.

Terminiamo con quest’ultimo lancio inserito in due battute da quattro quarti preceduto da tre battute di groove. Nel lancio bisognerà eseguire la prima battuta, la seconda e i due quarti della prima (c’è il ritornello), questo perché per completare due battute di lancio da quattro quarti abbiamo bisogno di 8 quarti e siccome questo lancio è scritto in tre quarti ci fermeremo sul secondo movimento (o quarto) della prima battuta dopo il ritornello.

In tutti gli esercizi ho segnato dei charleston che si aprono, sono dovuti dal fatto che portiamo con il piede sinistro i quarti o suoniamo ogni 3 semicrome (o sedicesimi). Ovviamente ci sono molte sfumature sull’hi-hat che non mi sembrava il caso di segnare, vengono naturalmente portando il tempo con il piede sinistro.

Seguite sempre lo sticking consigliato  ( la sequenza delle mani) .

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Spero di avervi dato qualche idea per sviluppare questi ritmi, lo ricerca che sto facendo ora è quella di prendere dei ritmi indiani come per tabula,oppure per cajon, darbuka, tammorra, riq, e molti altri e trasportarli sulla batteria, si scoprono nuovi groove e nuove idee.

Ringrazio Planet Drum, Marco Mammoliti, Scuderie Capitani, Luca Capitani e Finch.

Alla prossima e ricordatevi di divertirvi mentre studiate!  😉

www.lorislombardo.it

LORIS LOMBARDO

Ha collaborato con Carlo Aonzo, uno dei più grandi mandolinisti al mondo, con dei componenti dei Marlene Kuntz, Emanuele Dabbono, secondo classificato a X-factor, Beppe Gambetta, uno dei più grandi chitarristi acustici internazionali, Antonio Marangolo, sassofonista di Pino Daniele, Concato, Paolo Conte, Ivano Fossati, Antonello Venditti,..ecc. Nel 2011 vince il primo premio al “World Drum Contest”, concorso internazionale di batteria. Nel 2012 vince il primo premio al “Percfest”, il festival europeo delle percussioni. E’docente in varie scuole di musica e insegnante abilitato di Scuderie Capitani, ha inciso 11 album ed è endorser (sponsorizzato) dalla Pearl, una delle più grandi ditte di batterie al mondo.

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