Davide Piscopo

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Chi ha visto suonare Davide Piscopo se lo ricorderà per un pò di tempo se ama il nostro stupendo strumento. Davide suona ed ama suonare e questo lo si sente nel suo drumming. Un vero talento a dimostrazione del fatto che anche in Italia si può crescere bene.

 

 

Davide Piscopo

 

Chi ha visto suonare Davide Piscopo se lo ricorderà per un pò di tempo se ama il nostro stupendo strumento. Davide suona ed ama suonare e questo lo si sente nel suo drumming. Un vero talento a dimostrazione del fatto che anche in Italia si può crescere bene.

Planet Drum – Come hai iniziato a suonare e quali studi hai fatto sullo strumento?
Davide Piscopo – Ho iniziato a suonare ispirato da mio fratello che suonava il basso in alcune band. Sono stato subito attratto dalla batteria. E’stato amore a prima vista. Ricordo che in famiglia ascoltavamo sempre della musica. Così, mia madre, decise di iscrivermi alla Scuola Comunale di Grosseto, dove inizialmente ho studiato pianoforte, senza grandi risultati. In realtà la mia grande passione era un’ altra. Ho interrotto le lezioni e, all’età di nove anni, i miei genitori mi hanno regalato una batteria, decidendo di mandarmi subito dal maestro Gianluca Capitani, con cui ho intrapreso lo studio dello strumento e, parallelamente, ho iniziato a fare le prime esperienze musicali, suonando con gli amici nelle cantine e nei pub. In quel periodo ascoltavo di tutto, dal rock al jazz, alla fusion. Poi la passione è andata sempre ad aumentare, finché, all’ età di quattordici anni, ho visto per la prima volta un live di Sting in cui suonava Vinnie Colaiuta. Tuttora credo che sia stato il più bel concerto che abbia mai visto, perché è grazie alle emozioni, che ho provato quel giorno, che ho capito ciò che volevo fare nella vita: suonare la batteria. Avevo sedici anni e decisi di trasferirmi a Roma per studiare all’ Università della Musica, dove ho avuto la mia formazione accademica. Ho preso lezioni con Ettore Mancini, Maurizo dei Lazzaretti, Claudio Mastracci, Giampaolo Ascolese e Fabrizio Sferra. Poi ho partecipato ai seminari di Steve Smith, Lele Melotti, Roberto Gatto, Peter Erskine, Kim Plainfield e David Garibaldi. Sono iniziate così le mie collaborazioni più importanti suonando molto con le cover band . Successivamente ho studiato privatamente con il grande Alfredo Golino, è grazie a lui che ho rivoluzionato il mio modo di suonare. piscopo

Planet Drum – Parlaci delle collaborazioni che hai avuto.
Davide Piscopo – Sono state diverse e tutte formative. I primi ingaggi sono arrivati a quattordici anni con gruppi che suonavano nei locali e nelle feste. Nel 1992 ho formato la mia prima vera band, gli “Isbah”, facevamo cover dei Living Colour, Jimi Hendrix, Red Hot Chili Peppers e Rolling Stones. Poi, a Roma, ho iniziato a suonare in situazioni pop rock con Erminio Sinni, Mauro di Maggio e Fabrizio Moro, per finire con quelle più jazzistiche. Con il quartetto dei Subzero, proponevamo suoni contaminati dal jazz, dal rock, dalla musica etnica. E’ stato un gruppo che musicalmente, mi ha dato molto. Abbiamo vinto molti concorsi importanti, e registrato anche il nostro primo disco. Sempre in ambito jazzistico, ho suonato in alcune session con Maurizio Giammarco, Massimo Fedeli, e Francesco Lo Cascio. Nel ’96 ho fatto la mia prima tournée in Italia con David Hudson, Fred Robinson e Michael Allen e, successivamente, ho avuto l’opportunità di lavorare con Alex Britti per alcune promozioni televisive. Dopo questa esperienza ho registrato l’album di Vania “Uno Sbaglio in Più” , prodotto dalla ISMA Record. Più di recente ho inciso l’ultimo disco di Anonimo Italiano “Dimmi che ami il mondo” e, infine, il disco “Penso solo a te” di Alberto Donatelli, con il quale sto suonando tuttora insieme. Una cosa curiosa è che, in ogni formazione, ero sempre il più giovane di tutti. Non so perché vi dico questo.

Planet Drum – Quali sono state le tue fonti di ispirazione?
Davide Piscopo – Sono state molte: John Bonham, Jeff Porcaro, Billy Cobham, Peter Erskine, Dennis Chambers, Vinnie Colaiuta, Steve Gadd, Dave Weckl, anche se, ultimamente, sto cercando di andare alle radici delle strumento per prendere ispirazione da quei batteristi che rappresentano la storia, come Gene Krupa, Buddy Rich, Max Roach, Philly Jo Jones, Elvin Jones, Tony Williams; inoltre, ammiro molto i nostri talenti, come Alfredo Golino, che ha una preparazione tecnica incredibile , Roberto Gatto, Lele Melotti, e molti altri. Ma la mia fonte di ispirazione in assoluto è sempre stata e rimane Vinnie Colaiuta. Un consiglio che posso dare è di ascoltare tutti i batteristi, anche se meno bravi di noi: potremo sempre imparare qualcosa di nuovo.

Planet Drum – Parlaci del tuo set attuale?
Davide Piscopo – Sono endorser Di Berardino (www.diberardinodrums.com), che è una batteria nuova, fatta interamente a mano. E’ un’ azienda guidata da Alessandro Di Berardino, un mio caro amico. Ha creato delle batterie molto particolari costruite in legno massello: Rovere, Acero, Frassino e Tatajuba. La caratteristica più interessante è che prevedono l’uso del tirante unico, un sistema che garantisce un’ accordatura uniforme su tutta la superficie della pelle, andando così ad eliminare le frequenze indesiderate, tipiche delle batterie industriali. Un’altra caratteristica è quella di poter sostituire una pelle in pochissimi secondi, con un sistema di sganciamento rapido del cerchio. I cerchi in acciaio trafilato sono fatti interamente a mano, come del resto tutte le parti meccaniche che compongono lo strumento. Credo che sia un’ottima batteria. Su ogni elemento è stata fatta una ricerca timbrica particolare e rispondente alle mie esigenze e gusto. Attualmente sto usando un set molto semplice ma molto funzionale. I fusti sono in acero, con misure standard. Ho una cassa da 20′, due rullanti da 10′ e 14′, tom da 10′, 12′ e 14′. Come pelli scelgo le Remo Ambassador sabbiate e le Diplomat trasparenti come risonanti mentre per la cassa monto le Powerstroke. Per i piatti uso vari marchi, tra cui Zildjan e Ufip, mentre le bacchette sono Vic Firth 5A e Vater Fusion. Tuttavia, consiglio sempre di non nascondersi dietro a un mare di piatti e tom per non perdere il contatto con gli altri musicisti che suonano con noi: spesso non si ha l’idea di quante sonorità si possono ottenere da un semplice piatto.

Planet Drum – Usi tecniche particolari per l’ accordatura della tua batteria?
Davide Piscopo – No, non uso alcuna tecnica in particolare. Ogni tamburo ha una sua nota, basta trovarla e accordare la pelle alla stessa frequenza di risonanza. È facile con i tamburi Di Berardino, che sono strumenti perfetti, quindi non c’è il problema della tensione. piscopo2

Planet Drum – Preferisci suonare in studio o live?
Davide Piscopo – Sono situazioni molto differenti. In studio è necessario curare il controllo delle dinamiche, la pulizia, il suono, ed essere molto precisi quando suoniamo sopra ad un click o ad un loop, il tutto cercando di mantenere vivo il lato umano. In una situazione live, invece, bisogna essere molto concentrati, perché se sbagli non puoi ripetere una parte, come può accadere in studio. Suonare live è più divertente, c’è il piacere del contatto con il pubblico. Ma il lavoro di studio richiede maggiore creatività e penso sia più appagante, professionalmente parlando.

Planet Drum – Che musica ascolti in questo periodo?
Davide Piscopo – Penso che tutta la musica, se ben suonata, sia degna di rispetto. Ultimamente ascolto Peter Gabriel, Salif Keita, Raf, Mina, Sting, Subsonica, Franco Battiato, Jan Garbarek, Pat Metheny, anche per capire in che direzione sta andando la musica. Quando suono, trovo estremamente piacevole impegnarmi in diversi stili, cerco di trovare cose buone in tutti i tipi di musica.

Planet Drum – Che cosa rappresenta per te la musica?
Davide Piscopo – Un grande dono, che mi realizza e a cui è impossibile mancare di rispetto.

Planet Drum – Le tue attività in questo momento?
Davide Piscopo – Attualmente sono impegnato con Alberto Donatelli, per la promozione del suo nuovo disco “Penso solo a te”. Suono anche con il cantautore Rocco Cucovaz, vincitore del premio Ciampi 2002 ed inoltre sto lavorando a un progetto nuovo con una band molto interessante che si chiama Q-dera. Suoniamo acid-jazz con influenze rap, hip-hop e con un pizzico di Latin . Per il momento abbiamo in programma alcuni concerti e la realizzazione del primo disco. Da un po’ di tempo svolgo anche attività didattica presso la scuola “VD Music” di Roma (www.vdmusic.it), un ambiente molto stimolante e ben strutturato.

Planet Drum – Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Davide Piscopo – Oltre all’attività discografica e concertistica, mi piacerebbe incrementare la mia attività didattica e, a tal proposito sto cercando di scrivere un metodo per batteria, mettendo insieme tutto il materiale che ho raccolto in questi anni. Sarà un metodo che parlerà di nozioni fondamentali. Tutti i grandi batteristi hanno una grande conoscenza delle radici e delle origini musicali e tecniche.

Planet Drum – Puoi spiegarci sinteticamente il tuo metodo di insegnamento?
Davide Piscopo – La mia metodologia d’insegnamento prevede lezioni individuali e personalizzate. Gli argomenti che tratto sono lo studio dei rudimenti, la lettura, la coordinazione e lo studio dei differenti stili musicali, ma più che altro consiglio loro d’ascoltare molta musica e di suonare tanto. Cerco di curare non solo l’aspetto tecnico dei miei allievi ma anche quello mentale, spingendoli a trovare la propria personalità. Penso che l’insegnamento sia un arte che richiede molto amore e un’infinita dedizione.

Planet Drum – Cosa suggerisci ad un giovane per poter apprendere la professione di batterista?
Davide Piscopo – Il suggerimento che posso dare è quello di cercarsi un buon insegnante che lo indirizzi a livello sia teorico che pratico, per evitare di incorrere in difetti di impostazione e di lettura. Quindi studiare, suonare il più possibile e, soprattutto, cercare di esprimere la propria creatività nell’interazione con gli altri musicisti.
Grazie a Fabio Laurenti e a Planet Drum che mi hanno dato l’opportunità di parlare attraverso questa intervista. Ringrazio inoltre i miei genitori che hanno sempre creduto in me!
Chi vuole può contattarmi all’indirizzo davidepiscopo@hotmail.com. Ciao a presto.
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Categorie: Interviste