RAPHAEL SAINI…

…si racconta a Planet Drum

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Eccoci qui per un’altro appuntamento col metaldrumming made in Italy!!
Oggi faremo due chiacchiere con Raphael Saini, batterista/insegnante e clinician di Cagliari attualmente impegnato con la band Chaoswave, che ci parla un pò di sè.
Allora Raphael…

 

RAPHAEL SAINI…

…si racconta a Planet Drum


Emiliano Cantiano – Quando hai iniziato a suonare la batteria e con chi hai iniziato il tuo percorso di studio?

Raphael Saini – Ho iniziato a suonare la batteria a 14 anni nonostante mia madre sia stata una cantante professionista e non mi hai mai costretto a suonare nessuno strumento. E’ stata una cosa che è capitata quasi per caso! Ho iniziato a studiare con un cattivo docente, una persona simpaticissima ma a cui proprio non importava di insegnare: non mi ha fatto usare MAI il metronomo in 4 anni e non mi ha mai insegnato con metodo. Non seguivamo un programma…. era tutto “free” ma senza un vero percorso.
Dopo un periodo di “riflessione” ho deciso di rincominciare da zero( a 18 anni) sotto la guida di Giorgio Del Rio che mi ha trattato come un figlio, con grande pazienza mi ha seguito per 3 anni per poi consegnarmi nelle mani di Daniele Russo, un batterista fusion dalla mentalità super-aperta.

Emiliano Cantiano – Quali sono stati e quali sono attualmente i batteristi che influenzano di più il tuo stile?

Raphael Saini – Su tutti Pete Sandoval dei Morbid Angel, lui è una furia e rappresenta un batterista che sa sempre cosa fare al momento giusto. Ha scritto parti di batteria splendide e lo riconosceresti suonare tra 1000 batteristi.
Lui è uno che ha abbattuto molte barriere e non ha mai avuto i riconoscimenti che si merita, è uno che con il rullo singolo ha fatto storia.
Poi ci sono tanti batteristi come Deen Castronovo, Aquiles Priester, Dave Lombardo, Paul Bostaph, Igor Cavalera, Fernando Schaefer, Paul dei Cannibal Corpse, Dan Swano e l’ italianissimo Giuseppe Orlando, da cui ho preso qualcosa… o almeno ci ho provato! RaphaelSaini_home

Emiliano Cantiano – Sò che sei stato anche in Brasile a studiare con Aquiles Priester vero? Parlaci di questa tua esperienza sia a livello didattico che culturale nel trascorrere del tempo in Brasile.

Raphael Saini – In Brasile ho preso lezioni con moooooooooooooolti batteristi, Aquiles è il più famoso tra questi.
Le prime lezioni che ho avuto nel 2004 con lui sono state le migliori: lui era ancora in fase “crescente” e metteva molta passione nell’ insegnare. Le mie ultime lezioni con lui fatte quest’anno mi hanno un pò deluso perchè è talmente impegnato che durante la lezione fa 40 mila cose insieme (rispondere al cell, guardare il pc, andare a fare una pausa) e non mi ha dato le attenzioni che avrei voluto da un insegnante.
A livello culturale il Brasile è un altro pianeta: ci sono batteristi tanto bravi quanto umili. Persone che non discriminano il metal anche se suonano Jazz o Samba.
Ricordo sempre con piacere che quando ero da solo in sala e provavo le mie cose si avvicinavamo batteristi incuriositi e mi chiedevano che esercizi facevo per la doppia cassa o mi chiedevano di spiegare un pattern che avevo eseguito. Questi sono batteristi talmente bravi che ogni volta che toccavano la batteria io mi sentivo un povero scemo.
Però c’è rispetto e questo è importante: loro evidentemente vedono nel mio modo di suonare qualcosa di diverso dal loro e vogliono conoscere, vogliono confrontarsi per migliorare degli aspetti del loro drumming. Questo è grandioso! La musica in Brasile è tutto, tutti ballano, tutti cantano tutti si divertono e tu?!?! Non puoi certo stare fermo!
Diciamo che prendi coscienza del fatto che è inutile suonare 40 mila ore da solo se poi non suoni con gli altri.

Emiliano Cantiano – Qual’è il tuo attuale percorso di studio?

Raphael Saini – Attualmente sto studiando un super-long distance presso la scuola di batteria Bateras Beat di San Paolo. Voglio diplomarmi a tutti i costi! Studio tutti i giorni, non tantissimo ma nemmeno poco.
Non sono uno di quei superman che hanno tutto scritto e seguono tabelle super-rigorose, spesso e volentieri studio nuove composizioni da usare nei gruppi con cui suono. Ho alcune cose che cerco di fare tutti i giorni o quasi, si tratta di quello che chiamo “mantenimento muscolare” per non perdere velocità e resistenza con gli arti.
A parte il libro “bateras beat” studio molto “metal” ascoltando dischi, guardando video didattici e cercando di replicare quello che fanno i miei batteristi preferiti. Cerco di studiare anche le cose da non fare.
E’ molto importante per me seguire la mia strada senza copiare troppo qualcuno, non voglio diventare una fotocopia.

Emiliano Cantiano – Con i Chaoswave hai suonato spesso all’estero cosa puoi dirci a riguardo della scena metal underground estera rispetto a quella italiana?

Raphael Saini – La scena estera generalmente è organizzata leggermente meglio. In alcuni casi moooooooolto meglio ma noi Chaoswave abbiamo fatto tour piccoli non siamo certo i Nevermore. Ho notato molto più rispetto per i musicisti da parte dei gestori dei locali e da parte degli organizzatori.

Emiliano Cantiano – Qual’è il tuo warm-up per-esibizione live?

Raphael Saini – Circa 25 minuti prima inizio lo stretching: mani, braccia, gambe, caviglie.
Saltello un pò qua e un pò là e quando è possibile mi riscaldo con pad e bacchette quando non è possibile muovo le mani sulle gambe e eseguo esercizi “progressivi” (quarti, ottavi, sedicesimi) e nell’ 80% dei casi eseguo colpi singoli (faccio lo stone killer di G.L. Stone e esercizi sparsi presi da diversi libri o metodi didattici, uso anche gli esercizi di Johnny Rabb). Le gambe le riscaldo suonando heel down ed eseguendo 16esimi o variazioni di ottavi e 16esimi.

Emiliano Cantiano – Come ti prepari al lavoro in studio?

Raphael Saini – Suono, suono, suono e suono! Cerco sempre di arrivare pronto il più possibile e cerco di mantenere la mia attenzione non solo su quello che devo suonare ma anche su quello che NON devo suonare.
Registrare è una cosa molto stressante perchè mette a nudo i tuoi difetti quindi devi cercare di prepararti al meglio ricordando gli errori che hai fatto la volta precedente in modo da non ripeterli, è importante provare a fare le cose che sai già fare bene. Per le altre meglio aspettare a quando si sapranno eseguire perfettamente.

Emiliano Cantiano – Che tipo di accordatura scegli per le tue pelli?

Raphael Saini – Accordo molto basso le battenti e accordo le risonanti leggermente più acute.
Il rullante varia a seconda di quello che devo suonare. Se devo suonare con un gruppo “fast and furious” accordo la battente più alta in modo da avere un maggiore rimbalzo nei blast beats.

Emiliano Cantiano – La scelta della disposizione dei fusti del tuo drumkit?

Raphael Saini – 2 casse da 20″ (perchè sono più facili da trasportare), toms da 13/14/16 e rullante variabile. Dico variabile perchè il mio vecchio rullo 14X6 l’ ho venduto. Probabilmente mi comprerò il rullante signature di Joey Jordison che è un ottimo rullante per quello che faccio.

Emiliano Cantiano – Come regoli le molle dei tuoi pedali?

Raphael Saini – Al massimo, mi piace avere i pedali scattanti. In questo modo quando vado veloce mi preoccupo solo di buttare il pedale in giù, il resto lo fanno tutto loro! Anzi c’è da dire che con una molla dura il pedale tende a “Viaggiare” da solo. Devi dare molta meno energia per farlo muovere una volta che è “partito”. Rispetto ad un pedale con le molle morbide richiede meno sforzo.
Le molle dure all’ inizio sono difficili da usare perchè le nostre gambe magari non sono abituate, io ho cominciato da una tensione media per poi aumentare piano piano. Una volta che ti abitui con quel tipo di tensione, è fatta!
Il pedale deve essere mantenuto funzionale nel tempo: mi prendo cura una volta al mese di pulirlo, mettere olio negli snodi e assicurarmi che tutto sia in ordine.

Emiliano Cantiano – A proposito di pedali parlaci dei pedali Hansenfutz di cui sei endorser.

Raphael Saini – Sono molto utili per esercitarsi lontano dalla batteria. Sono dei pedali regolabili in diversi modi che possono essere regolati anche come “volume”, si parte da medio fino a super-silenzioso.
Sono pedali che mi hanno aiutato tantissimo: avevo bisogno di sviluppare resistenza e potenza con le gambe pur non potendo suonare su una batteria vera ogni giorno… loro erano la risposta perfetta! Mark (il capo della ditta) vedendo i miei miglioramenti ha deciso di investire su un giovane che migliorerà negli anni oltre che investire su batteristi che già sono velocissimi con le gambe ed hanno un nome.
La gente vede i miei miglioramenti ed è anche grazie ai Futz. Due anni fa mi sarei sognato di registrare un disco come quello dei Mutilated Soul o la nuovissima roba dei Chaoswave! Non dimentichiamoci però che sono migliorato perchè mi sono fatto il mazzo non per magia… non facciamo pubblicità ingannevole (risate.)

Emiliano Cantiano – Ogni quanto cambi le pelli durante un tour?

Raphael Saini – Caro mio, tu non parli con un batterista che fa i tour con la propria batteria. Non parli con uno di quelli che fa i tour e torna a casa con qualcosa in tasca.
Io sono uno che fa i tour e suona con la batteria che mettono a disposizione organizzatori, locali o gruppi di supporto. Questa è una cosa che alle volte mi ha reso la vita impossibile ma alla fine ho imparato una cosa che molti non conoscono: l’arte di arrangiarsi. Ho suonato con tutti i tipi di batterie e ne vado fiero. Ogni sera una nuova sfida e ogni sera una nuova disposizione, per questo ora suono con 2 tom (prima suonavo con 3) perchè mi sono abituato a suonare con il minimo indispensabile. Non ho bisogno di 2 casse e 35 tom o 40 mila piatti. Io suono con quello che c’è. Ho suonato con i peggiori bidoni dell’ immondezza ma a fine serata il pubblico era contento… a loro non importava su che batteria suonassi.

Emiliano Cantiano – Quali credi che siano i punti di forza del tuo drumming?

Raphael Saini – Io sono molto severo con me stesso e non mi ritengo certo allo stesso livello di altri drummers Italiani che quando vedo suonare mi lasciano a bocca aperta… c’è gente incredibile in giro.
Io ci metto l’anima, sono un musicista molto “irrazionale”. Dal vivo mi siedo e “distruggo”. Non mi importa niente al di fuori di suonare e passare dei bei momenti. Io suono mooooooooooolto forte e questo alla gente piace.
Ma più che altro piace a me perchè suono quello che sono e mi piace esprimermi in questo modo. Mi piace finire il concerto avendo dato tutto quello che avevo.
Vedo in giro molti batteristi bravissimi ma che mi trasmettono noia o si vede chiaramente che vogliono solo dimostrare quello che sanno fare. E questo non ha senso. Poi magari vedo un quindicenne, che non sa nemmeno cosa sia un paradiddle, suonare con la sua band e trasmettermi energia.

Emiliano Cantiano – Quali credi che siano le qualità che un buon batterista metal debba avere?

Raphael Saini – Volume, precisione, intensità, resistenza. Tutto il resto sono cose molto importanti ma in secondo piano perchè per suonare questo stile possono bastare anche 2 cose. Ma devono avere quel suono.

Emiliano Cantiano – Il pattern preferito che hai registrato e che esegui più volte dal vivo?

Raphael Saini – Mi piacciono moltissimo i patterns di “Rise” (trovate il brano su www.myspace.com/chaoswave), ma sono molti quelli che mi piacciono!!!
Alcuni col tempo finiscono col piacerti di meno ma io suono quello che mi piace quindi alla fine non saprei cosa scegliere. Sono una persona molto fortunata visto che posso suonare quello che mi piace.

Emiliano Cantiano – Ho visto che fai delle clinic. Quali sono gli argomenti che presenti e quali sono le domande più frequenti che ti vengono rivolte?

Raphael Saini – Gli argomenti che presento sono: Moeller applicato al metal, blast beats, free stroke, come sviluppare volume, resistenza e velocità con mani e gambe.
Mi chiedono come faccio a non stancarmi con la doppia cassa e come fare per migliorare la velocità delle gambe. Non sono un super-mega-tecnico ma conosco quello che faccio, tratto pochi argomenti ma approfonditamente.

Emiliano Cantiano – Insegni?

Raphael Saini – Si. Cerco di dare ai ragazzi quello che io non ho avuto: un programma efficace e facile da seguire.

Emiliano Cantiano – Qual’è il tuo rapporto con gli allievi?

Raphael Saini – Sono tutti amici e alcuni di loro hanno un talento che mi sbalordisce. Magari alla loro età avessi suonato così!

Emiliano Cantiano – Quale strumentazione utilizzi?

Raphael Saini – Sono fiero di essere endorser Meinl: sono ottimi piatti e sono fatti per batteristi del “mio” stile. Apro una parentesi:
io sono endorser di marche straniere come Meinl(Germania), Axis (ho un paio di bellissimi AXIS A LONGBOARDS) e Hansenfutz(Usa). In Italia le ditte spesso nemmeno rispondono alle email quando chiedi informazioni sugli endorsement… se non suoni Jazz non sei un batterista.
Ho 2 batterie una Tama Artstar ed una premier Genista. Uso prevalentemente la Artstar perchè ha 2 casse e mi trovo meglio a suonare un certo tipo di cose.

Emiliano Cantiano – Quali sono i tuoi dischi preferiti, quelli che ti hanno fatto innamorare della batteria?

Raphael_SainiRaphael Saini – Ti faccio alcuni nomi al volo:
MORBID ANGEL- DOMINATION
DYING FETUS – KILLING ON ADRENALINE
NEVERMORE- DEAD HEART IN A DEAD WORLD
KATATONIA – Last fair deal gone down
NASUM – HELVETE
SATYRICON – REBEL EXTRAVAGANZA (Frost è un genio)
NAPALM DEATH – FEAR EMPTINESS DESPAIR (disco bellissimo!! ci sono dei pattern di batteria che vorrei aver scritto io!!!!!!), poi metto un disco molto pazzo che mi ha scioccato tanti anni fa… SPECTRUM del grandissimo Billy Cobham!
Io ascolto moltissimi dischi…. potrei rimanere giorni a farti nomi!

Emiliano Cantiano – Un consiglio da dare ai batteristi che studiano e che vogliono intraprendere il lavoro di metal drummer?

Raphael Saini – Suonate con il cuore, studiate quanto vi pare ma ricordatevi che è la musica quella che conta, non gli esercizi.
Se volete suonare metal suonate quello che vi piace e seguite la vostra strada. Fate attenzione ai batteristi del vostro stile e non solo. Imparate a rispettare chi suona roba diversa dalla vostra. Ascoltate tanta musica e DIVERTITEVI, divertitevi sempre. Non deprimetevi quando vedete qualche super-mostro di tecnica… non è solo quella che conta! Conta suonare a tempo, migliorarsi sempre e cercare di scrivere belle canzoni o interpretarle con il cuore.
Lasciate da parte le cover band e cercate di formare un gruppo che faccia la musica che volete suonare!
Sono molto deluso dal fatto che l’80% dei superbatteristi italiani suoni in progetti assolutamente banali come coverband rock sputtanate e non si cimentino mai in qualcosa di proprio o comunque qualcosa di interessante! Mi dispiace ma io la penso così… sono stanco di vedere super-drummers suonare “voglio una vita spericolata”.
Ci sono batteristi che sono in grado di fare 40 mila cose e potrebbero collaborare con gruppi importanti, invece alla fine sono sempre lì a suonare cover di Vasco. Tutto il rispetto per Vasco ma caspita, se studiate 40 mila ore al giorno perchè non entrare in un gruppo come gli Illogicist? Quello si che è creativo!
Perchè si pensa alla supertecnica e non si pensa a fare delle canzoni? O a suonare in un gruppo VALIDO? Suonare alla fine dovrebbe essere quello… dovrebbe essere creare musica nuova!
Ci sono batteristi immensi come ANTONIO DONADEO (che è anche una persona davvero in gamba!), che meriterebbero più attenzione! Non è il solito batterista prog/fusion che va tanto di moda, lui è un baterista metal estremo che attualmente sta suonando nei VITAL REMAINS (USA). Un gruppo estremamente conosciuto in ambito metal internazionale. Quanti di voi lo conoscono??? Eppure è Italiano ed è bravissimo. Lui è un batterista che ha deciso di mettersi in gioco invece di rimanere a suonare “piccola stella senza cielo”. Lui è un batterista che ammiro e rispetto profondamente.
In Italia abbiamo talenti fuori dal comune, ma se non suonano Jazz sembra che nessuno voglia vederli.
Siamo un paese che deve ancora crescere molto e deve imparare a rispettare chi fa cose diverse da quelle “standard”.

Grazie per lo spazio, un saluto a tutti i lettori di Planet Drum che seguo e ammiro perchè offre ai giovani batteristi un mezzo di informazione giovane, immediato e soprattutto gratuito. Grazie Planet Drum!

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